I cani, i pacifisti, la guerra

I cani, i pacifisti, la guerra

I cani, i pacifisti, la guerra

I cani, i pacifisti, la guerra

Il fiore, credit Mary Blindflowers©

 

I cani, i pacifisti, la guerra

Mary Blindflowers©

 

Quando due cani si incontrano per strada, mostrano spesso chiari segni di ostilità, perché devono stabilire quale dei due è il più forte. Se nessuno dei due vuole ammettere di essere più debole, si arriva allo scontro. Durante l’impatto fisico ciascuno ha la possibilità di capire per esperienza diretta la forza dell’avversario. Per istinto il cane più debole ha due strade o scappa oppure si sottomette, mostra all’avversario il lato più vulnerabile, ossia la pancia e la gola, questo per evitare che l’avversario lo uccida.
L’uomo che si è in parte svincolato dalla saggezza della natura, credendosi un animale superiore, non segue questa legge, giustamente diranno alcuni, perché la natura non è giusta, è matrigna, diceva Leopardi. Tuttavia lo stesso poeta di Recanati, nonostante sapesse che la natura non sia affatto pane da far ostie, sosteneva che sovvertirne le regole potrebbe essere molto pericoloso, e di fatto lo è, che ci piaccia o no.
Se uno dei due cani, fingiamo che si chiami Zelensky, sentendosi aggredito, invoca l’aiuto di altri cani e chiede loro di armarsi fino ai denti contro un suo vecchio nemico più forte di lui, sapendo benissimo in anticipo che l’altro cane, Putin, ha anche alleati potenti su cui contare, si innescherebbe una reazione a catena che potrebbe condurre il mondo cane molto lontano dalla pace perpetua, con un’escalation di violenza inaudita che porterebbe alla morte di molti innocenti.
La storia umana è un attimo più complicata di quella dei cani. E se due cani che dirigono due Stati arrivano a lottare come cani, non avviene per caso, come nel mondo animale, ma per una serie di antefatti di non trascurabile portata.

Del resto quale animale mai fabbricherebbe una trappola in cui potrebbe restare imprigionato per sempre? Soltanto l’uomo.
Il topo, come diceva Einstein, non costruisce trappole per topi, l’uomo invece si edifica attorno una trappola dentro cui potrebbe morire, convinto pure, nel far questo, di essere straordinariamente intelligente. E sono convintissimi di essere dei geni anche quegli scrittori, opinionisti e politici dalle idee molto confuse, pacifisti a comando che pensano di dover rispondere alla guerra tra due cani con l’invio di armi a uno dei due, per difesa, dicono, per ristabilire la pace. E da quando in qua la pace si afferma con le armi e il sangue si lava con il sangue?
Che differenza c’è a questo punto tra due cani a otto zampe e due cani a 4 zampe? La prima, come si è già detto è la saggezza istintiva dei primi rispetto ai secondi, ma la differenza più importante è che mentre i cani cani si odiano per istinto e non hanno scheletri nell’armadio, i due cani a 4 zampe che si fronteggiano, di scheletrini ne hanno parecchi dentro parecchi armadi e armadietti, con un passato abbastanza tragico, perché se è vero che uno dei due ha aggredito per primo, è anche vero che l’altro non è del tutto innocente e di stragi ne ha fatte, Odessa docet, anche se i parolai di regime pronti ad armare (gli altri ovvio) fino ai denti per difendere quella che chiamano giustizia, sembrano aver perduto la memoria, cosa che a quanto pare capita piuttosto spesso alla stampa occidentale.
Il bene e il male che per la natura non esistono, per il mondo dell’uomo diventano essenziali. Giusto.
Il problema è che talvolta, data la manipolazione faziosa dell’informazione, diventa difficile distinguere dove si trovino esattamente.
La gente non ha voglia di andarsi a studiare punto per punto la storia di due cani in lotta, dal loro primo dentino ad oggi, troppo faticoso, preferisce adeguarsi alle fanfare del mainstream che semplificano la realtà e dividono il buono dal cattivo, il mostro dall’eroe, la vittima dal carnefice, e ti fanno vedere tra tante guerre dimenticate che ci sono nel mondo, tanti bambini bianchi, paffuti e biondi in fuga da un Paese in guerra, con certi politici che fino al giorno prima lasciavano morire in mare profughi un poco più scuretti di pelle, e ora dicono accogliamo questi nostri fratelli che fuggono dal cane cattivo, dobbiamo! Carne di serie a e carne di serie b, insomma, così si ragiona come dietro il bancone di una salumeria. Si crea un fazionismo del tutto inconsistente, per censurare il libero pensiero e la capacità di capire come stiano realmente le cose.
Così dai salotti italiani, scrittori che fino al giorno prima parlavano di peace and love con zuccherosa posa da intellettuali saccenti, ora confusamente balbettano in cattiva prosa, la stessa che usano nei loro libri, pace pace con soluzioni armate, mostrando forse di riuscire a malapena a scrivere due righe su libri esageratamente gonfiati dalla pubblicità, ma di avere le idee piuttosto confuse in tema di geopolitica, lucide soltanto in fatto di adeguamento al proprio partito di riferimento, lo stesso che li fa pubblicare coi grossi editori e li fa parlare in tv di cose di cui forse non intuiscono la portata e nemmeno le conseguenze, dato che gridare all’armi all’armi con una leggerezza degna di un Harmony di quinta categoria, potrebbe innescare una guerra in Europa e nel mondo. Ma questo immagino che, per i grandi intellettuali a cui i russofoni del Donbass fanno una nazista allergia, sia valutato come fattore di secondaria importanza. Insomma quello che è importante è compiacere il partito che li nutre e che li ha portati alla ribalta nella fascia alta dei cervelli che contano, uno, due tre… Chi non è guerrafondaio non salta, in aria alta, è così che l’aria si caria del senso del ridicolo di massa, dell’illusione crassa che la guerra possa tacere con un bel cerottino di armi inutili poi, dato che il cane più forte la guerra l’ha già tecnicamente vinta.

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Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Attento, cucciolotto, che ti annuso!
    Accorto a dove poi tu metti il muso!
    Non dire che ti faccio poi un sopruso
    se sgarri e poi finisci fuori uso.
    Hai voglia poi a chiamare i tuoi gendarmi,
    hai voglia a far colletta tu di armi,
    hai voglia tu invasore poi a chiamarmi,
    e tutti i tuoi scherani a scriver carmi.
    Tutti quei guai che accanto hai combinato,
    tu, vile cucciolotto screanzato,
    io li facevo e tu non eri nato!
    Ti dico vai in malora tu e la NATO!!!

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