Gossip, satira, fantasy, metafisica

Gossip, satira, fantasy, metafisica

Gossip, satira, fantasy, metafisica

Gossip, satira, fantasy, metafisica

La città, tecnica mista su piccola tela, Mary Blindflowers©

Gossip, satira, fantasy, metafisica

Mary Blindflowers©

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Questo articolo breve è teso a dimostrare che tra il gossip e la satira c’è lo stesso rapporto che esiste tra letteratura metafisica e fantasy.
La letteratura metafisica può talvolta servirsi di elementi propri del fantasy per creare sfondi suggestivi che creino atmosfere surreali o di realismo magico, ma gli elementi fantastici diventano soltanto una scusa per parlare d’altro. Chiunque abbia letto Kakfa, Buzzati, Calvino, lo sa. Mentre il fantasy pattina sulla superficie e dice solo quello che dice, la letteratura metafisica va oltre e lo fa in modo critico agganciandosi alla realtà e mostrandola in tutta la sua crudezza attraverso il simbolo. La satira fa lo stesso, ossia utilizza elementi ascrivibili al gossip come veicoli per dire qualcos’altro e fare una critica sociale. Faccio l’esempio di un autore poco conosciuto, Pierangelo Baratono de Il beato Macario:

Macario, ricordando, si afforzava sempre più nel proposito di evitar, come peste, la menzogna. Perciò, gli uomini tormentati dal dubbio ricorrevano a lui onde sciogliere i bendaggi, dai quali l’anima era fasciata.
“Oh Macario, il mio amico migliore mi colma di elogi e con magniloquenza esalta le mie virtù e fattezze. Ma posso reputarlo veramente sincero?”
“Il tuo amico migliore commentò, in crocchio arguto, lo sviluppo del tuo naso e la rilassatezza dei tuoi costumi, e concluse: Egli è elefante nella proboscide, ma, nel rimanente del corpo, suino”.

In questo caso, il pettegolezzo malevolo sulle fattezze fisiche del soggetto in esame, ossia il gossip da body-shaming, l’umiliazione che passa attraverso una fisicità non socialmente ritenuta adeguata allo standard ortodosso, viene utilizzata per fare critica sociale, ossia per comunicare al lettore che i rapporti sociali umani si basano su una fondamentale ipocrita buona educazione. L’amico che loda de visu e sparla in privato è un classico.
Seguono altri esempi più specifici:

“O Macario, il maggior gazzettiere della città scrisse un sagace articolo esaltando l’arte e i pregi del mio ultimo libro. Ma la sua stima è veracemente profonda?”
“Il maggior gazzettiere della città disse, in un crocchio di savii, che il tuo libro contiene solo tre pagine interessanti e una sola parola piacevole a leggersi: le tre pagine bianche e la parola «fine»”.

Qui la critica si affina e colpisce una categoria specifica, i giornalisti, quindi Baratono passa dalla critica generica all’uomo qualunque educato alla falsità borghese, a quella della carta stampata che invece dovrebbe avere il dovere etico e professionale della verità ma mente spudoratamente.
Quando due prostitute chiedono a Macario quale termine egli giudica adatto per definirle, Macario osa definirle per quello che sono e viene denunciato, così, davanti al giudice recita una scenetta degli equivoci, mentendo a sua volta, per salvarsi dai rigori della legge, perché nemmeno la legge ammette la verità:

“O uomo, che cosa avete da dire in vostra discolpa?”
Macario guarda le accusatrici, esita, poi con impeto risponde: “Nessuna ingiuria ho scritta. E la mia colpa, giuro, fu semplice colpa di omissione”.
“Come spiegate, dunque, o uomo, l’epiteto rivolto alla madre?”
“Volevo definirla, giuro: donna mezzana di età”.
“E come giustificate l’epiteto rivolto alla figlia?”
“Volevo chiamarla, giuro: fanciulla degna, per i modi e la leggiadria, di vivere in Corte. E, tornato a casa, davanti alla cassa-forte ormai salva, scrisse sull’effemeride: “Ho pronunciato due menzogne; e non sono stato punito”.

Questo è fare letteratura satirica, ossia utilizzare elementi del linguaggio basso ed elevarli a satira. Al contrario il gossip non fa mai satira, nonostante le apparenze possano far sembrare il contrario, il gossip preso isolatamente, senza agganci con un contenuto profondo, è la negazione della satira stessa, un inganno ben architettato, una forma di inconsapevole e supina obbedienza al mainstream. Si tratta di uno sfogatoio populista verso un oggetto d’odio o amore sociale che diventa una sorta di capro espiatorio o di eroe, senza che ci sia ulteriore riflessione. Il gossip, per esempio, che ridicolizza il fisico dei politici, non va oltre un mero pio pio estetico, non critica alcunché, fluttua roteando su se stesso e travolgendo gli amanti del pettegolezzo e della superficie, quindi è innocuo per il potere, anzi addirittura funzionale ad esso. Invece la satira è perniciosa per chi comanda, dunque censurabile perché aiuta la gente a pensare e il potere non vuole che la gente pensi.
Il gossip circola liberamente perché il potere è contento di far sfogare il popolino, di eccitarlo emozionalmente nell’odio e nell’amore, così si distrae guardando il dito e lascia in pace il cielo.
Il potere ha lo stesso approccio al fantasy e alla letteratura metafisica. Il fantasy vende perché è pubblicizzatissimo, i libri fantasy stanno ovunque, e via ai film sul famosissimo maghetto, ai gadget, ai pupazzi ispirati a lui, insomma un grande business sempre in vetrina. Il fantasy è innocuo come il gossip, perciò il potere ha interesse a diffonderlo. Sia la letteratura metafisica che utilizza elementi fantastici ma va oltre, che la satira che utilizza elementi di gossip, superandoli, invece sono bannate, considerate letture da intellettuali oppure confuse volutamente con il fantasy, esattamente come il gossip si confonde con la satira.
La confusione è un’arma importante e fondamentale per l’ortodossia dominante, perché più la gente è confusa, meno capisce, diventa incapace di fare distinzioni essenziali. Così il bombardamento di contenuti gossip e di finta letteratura sotto forma di fantasy, è costante, programmata, sistematica, ossessiva. Tutto ciò è fatto ad hoc perché un popolo disattento e incline all’ubbidienza, scarso in distinzioni tra l’essenza e la superficie, sarà più manipolabile. La censura dei contenuti interessanti fa il resto.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

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