La morte di Giulia

La morte di Giulia

La morte di Giulia

La morte di Giulia

Genesys, tecnica mista su tela by Mary Blindflowers©

Fluò©

La morte di Giulia

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Una lunga scia di sangue in Italia nel 2023, più di cento donne massacrate, storie diverse, stessa conclusione, la morte.
Di fronte a questa strage più di qualcuno nel bar tanto aborrito dallo schizzinosetto e sopravvalutato Eco, si starà domandando per quale motivo si parli con morboso accanimento solo di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato.
Il motivo principale è che la vittima apparteneva alla media borghesia e siccome gli italiani si sentono tutti borghesi, anche quelli che non lo sono e fingono di esserlo, Giulia è diventata la figlia, la sorella e la parente di tutti. Il suo omicidio segna il fallimento totale del modello educativo di stampo borghese perbenista. L’assassino non era un tossico, uno sbandato, uno dei quartieri popolari vissuto in un ambiente degradato, non era il povero figlio di operai disoccupati che tirano a campare, un affiliato della delinquenza più o meno organizzata, ma un individuo della stessa classe sociale di Giulia, con la faccia da bravo ragazzo. Non era il maschio alfa tatuato dei quartieri, bensì un giovane che ha avuto un’educazione borghese, educazione che con lui, come con tanti altri, non ha funzionato. Questa è la vera tragedia per gli italiani, non l’omicidio in se stesso, ma il fatto che sia stata uccisa una di loro, una della loro stessa classe sociale. Questo sconvolge i media a tal punto da dedicare solo a Giulia un’attenzione particolare. Minuto per minuto ci raccontano ogni cosa, e la gente morbosamente sente ripetere a loop sempre le stesse narrazioni in una specie di recita di truccatissime giornaliste e psicologhe tv che si fanno scendere appositamente le lacrime sul viso per commentare e dire cose scontate, banali e inutili. Poi arrivano i super esperti psichiatri di sempre, i figli dei cattedratici che ci illuminano sul perché la pedagogia della nostra meravigliosa borghesia, sia così miseramente fallita e tirano fuori vizi e virtù della tecnologia, più o meno a sproposito dal loro magico cappello a cilindro. Ecco la tiritera di caprina lana sulla mancanza di valori, il ruolo della scuola che dovrebbe educare i giovani al rispetto, etc, etc. Et voilà il pretame rappresentante di una Chiesa che ha fatto della denigrazione della donna, un fiore all’occhiello ma che che nei dibattiti italiani non manca mai, a dare precetti di spiccia morale sui valori catto-democratici e il rispetto della stessa donna che la religione vorrebbe in realtà solo madre e sottomessa. Voi donne siate sottomesse ai mariti… Questa è roba loro insomma… Roba trita, stantia da libro cuore, tra l’altro scritto da uno che picchiava la moglie. Tutto questo teatrino, non solo non risolve nulla ma alimenta il gioco di una morbosità iterativa e controproducente, di un chiasso mediatico che nutre il gossip e serve in parte a nascondere il fatto che in concreto l’Italia resta un paese misogino e che la misoginia, sostenuta da uno Stato che latita in ogni campo, non è un fenomeno specifico delle classi basse, ma di tutte le classi sociali.
Se avessero ucciso la figlia di un operaio disoccupato o a basso reddito, avrebbero messo i maxischermi a spese del comune? Avrebbero fatto tanto chiasso? No, perché per molti un omicidio maturato in un ambito sociale non borghese, potrebbe essere quasi fisiologico. Il povero è considerato nell’immaginario collettivo sempre come un ignorante che vive di espedienti in quartieri non sicuri, in realtà instabili e quindi più soggetto ai pericoli dei bravi ragazzi. In fondo, pensa l’italiano medio, un poveraccio non ha cultura, è chiaro che chi lo circonda non abbia maturato quella consapevolezza sui diritti delle donne che invece alimenta le classi della media e alta borghesia. Nel caso di Giulia però questa congettura si sfalda, segnando il rovesciamento di ogni stereotipo, alimentando il terrore che anche i figli della gente bene non possano salvarsi da una radicata mentalità maschilista, che il maschilismo e la difficoltà di interagire con il mondo femminile, di accettarne l’indipendenza, non sia proprio soltanto del bullo di bassa estrazione sociale o dello sbandato, ma del ragazzo bene, quello lindo e pinto che agli occhi del mondo è bravo, gentile, educato.
A questo si aggiunge che nel caso di Giulia, la volontà della famiglia culturalmente abbastanza preparata, è stata chiara, quella di dare un messaggio collettivo e politico, abbattendo il confine tra pubblico e privato, quindi ha accettato di buon grado e voluto il chiasso, il maxischermo ai funerali, la gigantografia in piazza dell’immagine di Giulia, etc.
Un omicidio è diventato evento corale e tutti si sono commossi, così i media hanno potuto speculare, gli opinionisti farsi pubblicità e i politici mandare a tutti noi un messaggio subliminale ben preciso, che se muori e sei di buona famiglia il lutto diventa collettivo perché l’italiano medio subisce un forte processo di identificazione con una borghesia che considera un poco la sua famiglia, sia che sia borghese, sia che aspiri ad elevarsi socialmente in un Paese becero e profondamente classista in cui la misoginia è solo la ciliegina sulla torta e la povertà una colpa. È un matrix, un mondo finto in cui ci sono morti di serie A e morti di serie B, come del resto vivi di serie A e di serie B perché il mondo si divide in ricchi e poveri anche in fase post-mortem, non dimentichiamolo cari borghesi e eminenti politici che di fatto concretamente al di là di due lacrimucce che non costano nulla, per le donne non state facendo niente. Passato il chiasso passata la paura? E davvero l’abolizione del confine tra dolore pubblico e privato, porterà qualcosa di concretamente buono per le donne che restano su questa terra?

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Giustissimo. E più passa il tempo più questo Paese si imborghesisce e si calvinizza come nel nord Europa e in USA dove i femminicidi sono ancor più che da noi e nessuno se ne cura. Diceva Garcia Lorca dopo essere stato NEGLI USA : “Se morite per strada quaggiù vi lasciano incartato nelle confezioni delle merendine che hanno appena finito di mangiare!”. Tra un po’ sarà così in Italia dove un testimone ha udito le urla di Giulia, attivato il 112 senza che nessuno arrivasse in criminis loco.

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