Mentalità misogina, pessimi giornalai

Partitismo e politica, differenze

Mentalità misogina, pessimi giornalai

Partitismo e politica, differenze

L’evasa, linocut by Mary Blindflowers©

Mary Blindflowers©

Mentalità misogina, pessimi giornalai

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In Lisistrata, Λυσιστράτη, Lysistràtē, commedia di Aristofane rappresentata per la prima volta ad Atene, alle Lenee del 411 a.C., le donne si mettono d’accordo e si organizzano per fare lo sciopero del sesso e far così cessare la guerra: “Noi, o donne, per costringere gli uomini a servar la pace, bisogna però che ci asteniamo”.

“Veramente m’accingo a un difficile impegno… Difendere in generale le donne… Pertanto dopo averle difese con qualche verità circa altri capi, discorrerò più diffusamente sopra la loro capacità ad ogni genere di scienza e sublimi cognizioni… Penso di aver dimostrato tali vantaggi dalla parte delle donne ch’equivalgano e fors’anche superino le qualità i cui gli uomini eccedono…” (Benedetto Gerolamo Feijoo, Difesa delle donne, ragionamento XVI dal Teatro critico Universale, ed. 1778, in Genova presso Giuseppe Pizzorno).

“Credono alcuni poco pratichi dell’Historie che non ci sieno state né ci sieno donne nelle scienze, e nell’arti perite e dotte e questo appresso loro pare impossibile né si possono loro dare ad intendere, anchor che lo veggano e odano tutto il giorno, persuadendosi che Giove abbia dato l’ingegno e l’intelletto a maschi solamente… Ma se quelle hanno la medesima anima ragionevole che ha l’uomo, come di sopra ho mostrato chiaramente, e anco più nobile, perché ancor più perfettamente non possono imparare le medesime arti, e scienze le quali imparano gli uomini? Anzi, quelle poche che alle dottrine attendono, divengono tanto delle scienze ornate che gli uomini le invidiano”… (Lucretia Marinella, La nobiltà et l’eccellenza delle donne, in Venezia presso Giambattista Combi, 1621, pp. 51, 52).

Le suindicate citazioni servono a far capire che più di qualcuno, anche in epoche profondamente misogine (la letteratura è piena di opere contro le donne), aveva capito che il ruolo della donna non può essere ridotto alla passività e all’ignoranza. Ma non sempre il tempo fa evolvere le menti. Nel 2011 su Libero, in un abominevole articolo intitolato: “Togliete i libri alle donne, torneranno a fare figli”, Camillo Langone scriveva:

Il lavoro che gli italiani non vogliono davvero più fare non è lo spazzino o il panettiere… Culle vuote… La natura non tollera vuoti, bisogna metterselo in testa… Il lavoro che gli italiani non vogliono più fare è il genitore. Ebbene, gli studi più recenti denunciano lo stretto legame tra scolarizzazione femminile e declino demografico. La Harvard Kennedy School of Government ha messo nero su bianco che «le donne con più educazione e più competenze sono più facilmente nubili rispetto a donne che non dispongono di quella educazione e di quelle competenze». E il ministro conservatore inglese David Willets, ha avuto il coraggio di far notare che «più istruzione superiore femminile» si traduce in «meno famiglie e meno figli». Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà. Così dicono i numeri: non prendetevela con me.

La natura non tollera vuoti, a quanto pare il giornalismo invece sì, un sub-vuoto totale della mente il cui cervelletto va a spasso chissà dove. Se consideriamo che questo articolo è stato scritto da un uomo che vive e scrive (ahinoi) in questo secolo, forse qualcosa è andata storta, c’è qualche conto che non torna nell’evoluzione sociale.

Ridotte a un numero, zittite, minimizzate in un unico ruolo, quello di incubatrici, colpevolizzate in caso di rifiuto della maternità da una società che ignora le più elementari norme di rispetto, criticate per come si vestono, bambolinizzate e iper-truccate dalla tv per esigenze sceniche in cui devono recitare sempre lo stesso copione di belle e irreali ochette mascherate, le donne ancora oggi devono fare i conti con un mondo al maschile arroccato su posizioni da Medioevo, con l’idiozia degli imbecilli prestati alla carta stampata e con le donne stesse, che influenzate dalla propaganda reazionaria e bigotta, spesso sono più misogine degli uomini e non esitano a farsi la guerra a vicenda.

La mentalità non cambia in un giorno e chiede un tributo di sangue. Quando si muore e tutto si scuce possiamo ben dire di essere ben lontani dalla luce.

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Rivista Destrutturalismo

Libri Mary Blindflowers

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Ma tua figlia, buon Langone,
    ha fruito il guiderdone
    di stirare e di cucire
    per poter poi partorire?
    O la laurea ha conquistato
    per futuro edulcorato
    mentre il babbo sulla carta
    scrive alle altre: “Fai la sarta!”?
    Lascia lei nell’ignoranza
    così poi cresce la panza
    così tu sarai un bell’avo,
    non di un editore schiavo!

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