Sangiuliano Strega letture asinine

Sangiuliano Strega letture asinine

Sangiuliano Strega letture asinine

Sangiuliano Strega letture asinine

Il rito della prosperità, credit Mary Blindflowers©

 

Sangiuliano Strega letture asinine

Lucio Pistis & Sandro Asebès©

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Il ministro Sangiuliano ha votato al Premio Strega e, intervistato da Geppi Gucciari ha aperto la sua bocca istituzionale e ha parlato per illuminarci:

Sangiuliano: “Io voglio dire di leggere che è una cosa fondamentale, molto bella, che ti arricchisce, che ti fa vivere dei momenti esistenziali…”

Geppi Cucciari: “Ha ragione…”.

Sangiuliano: “Ho ascoltato le storie che sono, come dire, espresse in questi libri che sono finalisti questa sera, sono tutte storie che ti prendono, che ti fanno riflettere, ecco proverò a leggerli”.

Geppi Cucciari: “Ah, non… non… non li ha letti…”.

Sangiuliano: “Sì, li ho letti perché ho votato però voglio, come dire, approfondire questi volumi…”

Geppi Cucciari: “Cioè oltre alla copertina, dentro… (ride). Comunque, guardi, un bell’applauso al nostro ministro Gennaro Sangiuliano e al maestro Mazza, grazie, buonasera a tutti, buonasera a tutti!”.

 

Buonanotte piuttosto… Non siamo per nulla scandalizzati dall’incapacità del ministro di parlare un corretto italiano, improvvisandosi psicologo della domenica, e citando generici momenti esistenziali, buttati giù così, come noccioline alle scimmiette, frutto di un pseudo-intellettualismo che provoca francamente il riso. Non siamo scandalizzati nemmeno per la genericità e l’inerzia del significato di ciò che si è sforzato di comunicare. Cosa vuol dire vivere momenti esistenziali? Che si sta affrontando una crisi personale e la si vive leggendo? Che mentre si legge ci si chiede chi siamo, dove andiamo e che ministro mai gli italiani possano aver votato? Non lo sappiamo! Non capiamo nemmeno che critica letteraria sia dire: “sono tutte storie che ti prendono, che ti fanno riflettere”. Anche uno che dorme può accorgersi che sono frasi belline di circostanza, ma da primina. I nostri nipoti che hanno dieci anni saprebbero far di meglio, eppure non fanno i giurati al Premio Strega.
Ma il ministro, gasato e ben accomodato nel tavolo bene dei potenti imbrilloccati, non si accontenta di sciorinare due usuali castronerie da manualetto che fanno ridere ogni polletto, eh no, ha voluto, nella foga del suo discorsetto, strafare. Così si è abbandonato, quasi come in sogno, alla confessione pubblica: “ecco, proverò a leggerli”, dice riferendosi ai libri dello Strega. Del resto già prima di questa bella frase, non ha detto: “ho letto le storie” ma “ho ascoltato le storie”. Già si intuiva che i libri non li ha mai aperti. Ha votato senza leggere.
E ora immaginerete che dovremmo scandalizzarci. Macché! Per nulla! Di che cosa? Questo è il sistema. Chi si scandalizza, finge, e applica a sua volta, gli stessi metodi. Funziona così da sempre e lo sanno proprio tutti.
Un ministro che non sa nemmeno parlare in italiano e vota su libri mai letti, non è una mosca bianca, è la regola. I giornalisti forse leggono tutti i libri che il padrone vuole che recensiscano? Ma nemmeno per sogno!
E poi che lo Strega fosse una farsa, lo sapevamo già… (Continua su Destrutturalismo n. 5).

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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