Ancora su Rino Gaetano

Ancora su Rino Gaetano

Ancora su Rino Gaetano

Ancora su Rino Gaetano

Alberi caduti, credit Mary Blindflowers©

Mariano Grossi©

Ancora su Rino Gaetano

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Riporto di seguito gli interventi e le precisazioni del Dottor Corrado Lampe sul testo di “I love you Marianna” depositato alla SIAE e presente omogeneamente su tutti i siti internet da me compulsati:

Stavo leggendo il suo articolo sulla simbologia di Rino Gaetano. Essendo un bilingue italo-tedesco, con lunga esperienza di traduttore, mi permetto di segnalarle che le parole tedesche non sono state interpretate correttamente.
Questo il testo da lei riportato:

“Hast du ein Swagenspann?” “Alles gute!”

Non so quale sia la sua fonte, ma così come qui sopra riportata, contiene un palese errore: la parola corretta è Zweigespann (IPA: [ˈt͡svaɪ̯ɡəˌʃpan]) che significa esattamente veicolo tirato da due cavalli; in senso figurato corrisponde a “tenere un piede in due staffe”.
Mi risulta un errore anche nella traduzione di “Alles Gute!”. Traduzione corretta: Tanti auguri (per esteso e più letterale: ti auguro ogni bene”). Visto il contesto però, può essere intesa come esclamazione ironica, cioè “sei in un vicolo cieco e non ti puoi salvare… Sono proprio contento di poter aiutare in qualche modo il vostro progetto. Istintivamente Rino Gaetano mi è sempre piaciuto. Dopo la sua tragica morte però ho cominciato a guardarlo con maggiore attenzione. Ad ogni modo quando morì mi tornò immediatamente alla memoria la fine, tanto simile, di Fred Buscaglione, un cantante sfacciato e disinibito (ero bambino e mi piaceva da matti) che prendeva in giro gli americani, rendendoli ridicoli. Nel corso degli anni in varie mie ricerche e letture ogni tanto incontravo simili incidenti stradali in cui erano morte persone coinvolte in “strane storie”. Ora me ne sono tornato ad occupare per una consulenza che mi è stata richiesta da un amico. Nello specifico devo trovare il bandolo della matassa rappresentata dalle relazioni conclusive delle varie Commissioni Parlamentari d’inchiesta la cui colonna sonora ideale sembrano essere proprio le canzoni di Rino Gaetano. Ecco perché ho scoperto il vostro blog. Ma veniamo a noi. Mi sono rivisto meglio il significato di Zweigespann nei vari dizionari o vocabolari in rete. Allo stesso tempo ho ascoltato attentamente la canzone cantata da Rino Gaetano. Dopo ascolti ripetuti sono certo di aver sentito questo: “Hast du eine Zweigespanne? Alles gut!” Domanda e risposta sono state messe assieme da una persona che probabilmente aveva una conoscenza solo approssimativa del tedesco e deve aver usato un vocabolario o qualche altra fonte mettendo poi assieme le parole un po’ a caso. Le prime tre parole tradotte letteralmente danno: “Hai tu una”, cioè si chiede di una cosa che è femminile. Zweigespanne è il plurale di Zweigespann, che però è un sostantivo neutro. Corretta la domanda sarebbe “Hast du einen Zweigespann?”, che rivisto in questo modo darebbe “hai tu una biga?” (non mi ero ricordato subito che in italiano esiste una parola specifica).
Da qualche parte Rino Gaetano deve aver preso quella parola. Mi sono dunque messo a cercare in rete “Zweigespanne” e mi è saltata fuori la voce di Wikipedia in tedesco, intitolata però “Tomba delle bighe” <https://de.wikipedia.org/wiki/Tomba_delle_Bighe>, che in tedesco è nota anche come “Grab der Zweigespanne”.
Il fatto che si chieda al femminile di una cosa che è al neutro mi fa pensare che Rino Gaetano intendesse proprio una biga e non un generico tiro a due. Che poi lui abbia preso la parola dal nome tedesco della tomba, senza sapere che fosse un sostantivo neutro, spiega la domanda al femminile. Immagino che abbia interpretato quel “der” come articolo singolare maschile.
Ricercando mi sono reso conto di aver preso un abbaglio in merito al senso figurato. Il piede in due staffe non è corretto. Ma il senso traslato è molto più interessante, dato che indica un accordo e rapporto molto stretto tra due persone. Scherzosamente vengono definite due persone che camminano tenendosi per mano un Zweigespann.
Se poi andiamo a vedere che cosa ha di tanto particolare la tomba delle bighe, viene da riflettere sul fatto che in tale tomba non solo vi siano raffigurate delle bighe, ma vi si trovino anche delle scene omoerotiche maschili. Per il momento mi fermo qui. Mi farà molto piacere continuare questo dialogo!

Oltremodo stimolato dall’epistolario intercorso col Dr. Lampe, io che mi ero fidato ciecamente della conoscenza delle lingue straniere da parte del compianto cantautore, ho letto e riletto sia il testo depositato della canzone oggetto delle nostre considerazioni, sia quello della canzone postuma, pubblicata dalla sorella di Rino, “¿Dónde está el grano? ¿ Dónde está la rosa?” e ne ho dedotto la sensazione, identica a quella del Dr. Lampe per quanto ha tratto con la conoscenza del tedesco, che:

– il ragazzo zoppicasse non solo in Theodisca lingua, ma anche in francese e castigliano;
– poiché i testi sono stati depositati così come li aveva redatti lui, neanche alla SIAE si fossero resi conto degli errori commessi nei ritornelli in lingua straniera.

La nozione della mancata conoscenza di lingue straniere da parte del cantautore ci è stata confermata dalla nostra fonte principale su di lui, l’Avvocato Bruno Mautone.
Vediamo di esaminare puntualmente i testi e gli errori ivi contenuti.

I love you Marianna, I love you Marianna
Marianna you love me
I love you Marianna, I love you Marianna
Marianna you love me…
Nessuna imprecisione nel testo in lingua inglese.
Sur le rives de la Seine, sur le rives de la Seine
Mon amour dans le bateau-mouche…
Ecco il primo errore in francese: “Sulle rive della Senna” è plurale e quindi manca la s finale nell’articolo determinativo: bisognava scrivere “les rives” anziché “le rives”.
Tu esperas la cigüena, tu esperas la cigüena
Ma porque relatas eso a mi…
Zeppo di errori il testo in castigliano: “Tu aspetti la cicogna”:
1. il pronome personale di seconda persona singolare in spagnolo deve essere accentato con l’accento acuto (Tú), perché quello è il soggetto della frase; scritto senza accento sarebbe un aggettivo/pronome possessivo (il tuo);
2. la cicogna è scritto perfettamente con la dieresi sulla u, segno che permette di leggere il grumo velare media+u+e in maniera identica all’italiano gue, ché altrimenti, senza quel segno diacritico, il nesso in spagnolo suonerebbe “ghe”; manca però l’accento circonflesso sulla n; la parola così come riportata nel testo riportato dalla SIAE si legge “siguena”; ed invece deve esser scritta cigüeña in modo che la si pronunci correttamente: “siguegna”;
3. la congiunzione avversativa castigliana identica all’italiano “ma” non si scrive come l’italiano, bensì “mas”, senza accento per distinguerlo dall’avverbio corrispondente all’italiano “più” che va scritto accentato, “más”;
4. chi parla sta ponendo una domanda all’innamorata: “Mi dici che aspetti la cicogna, cioè aspetti un bambino. Ma perché lo racconti a me?”; porque scritto come riportato nel testo è la congiunzione causale corrispondente all’italiano “poiché”; l’interrogativo “Perché?” in castigliano va scritto “¿Por qué?” con il punto interrogativo rovescio, staccato nei due componenti e il pronome interrogativo andrebbe accentato (“qué”);
5. Il pronome personale di prima persona singolare con funzione di complemento equivalente al “me” italiano deve essere scritto in castigliano con l’accento acuto sulla i, “mí”; così come digitato, senza accento, è un aggettivo/pronome possessivo di prima persona singolare, corrispondente all’italiano “mio/mia”.
Dunque la digitazione corretta del testo avrebbe dovuto essere:
Tú esperas la cigüeña. Tú esperas la cigüeña.
¿Mas por qué relatas eso a mí?

Sur le rives de la Seine, sur le rives de la Seine
Mon amour dans le bateau-mouche
Sur le rives de la Seine, sur le rives de la Seine
Mon amour dans le bateau-mouche
Percorrendo Bari Enna, percorrendo Bari Enna
Sulla strada ho incontrato te
Hast du ein swagenspann, hast du ein swagenspann
Swagenspann alles gute
Sur le rives de la Seine, sur le rives de la Seine
Mon amour dans le bateau-mouche
Oh Marianna, oh you love me
Oh Marianna, oh you love me
Oh Marianna, oh you love me
Oh Marianna, oh you love me

Dell’errore in tedesco ci ha illustrato tutto con dovizia di particolari il Dottor Lampe e ci torneremo a fine articolo.
Esaminiamo ora il testo dell’altra canzone.

Esto que yo siento
Es solo el silbar del viento
Este es el mi tormiento…
Gli aggettivi possessivi in castigliano precedendo il sostantivo di riferimento rifiutano l’articolo determinativo, come in inglese; Gaetano avrebbe dovuto scrivere, peraltro, “Este es mi tormento”; l’articolo si sarebbe giustificato solo posponendolo al sostantivo di riferimento (Este es el tormento mío). Ad ogni buon conto, nel testo ci sono due errori:
– il primo riferito all’inserimento dell’articolo determinativo prima dell’aggettivo possessivo;
– il secondo riferito al sostantivo tormiento che in castigliano non esiste, essendo il vocabolo identico a quello italiano, vale a dire, “tormento”.

Porqué non siento a te…

Gaetano pare dire: “Siccome non ti sento, ciò che io sento è solo il sibilo del vento; questo è il mio tormento, siccome non ti sento” Dunque il periodo comincia con la congiunzione causale “siccome, poiché, giacché, perché”; come già accennato spiegando l’errore contrario avvenuto nel testo di “I love you Marianna”, la congiunzione causale andrebbe scritta “porque” in una sola parola senza accentazione sulla e.
La congiunzione negativa “non”, tipica dell’italiano, in castigliano cambia, sostituita com’è dalla congiunzione “no”.
“Siccome non ti sento” va tradotto “Porque no te siento” ovvero “Porque no siento a ti”.
Dunque ci sono tre errori in una sola linea.
Esto que yo siento
Es solo el silbar del viento
Este es el mi tormiento
Porqué non siento a te
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está el grano?
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está la rosa?
Que tú he sembrado el año pasado
En mi corazón
Il testo prosegue con una serie di interrogativi, che proviamo a tradurre letteralmente come li ha scritti Rino: “Dov’è il grano? Dov’è il grano? Dov’è il grano? Dov’è la rosa? che tu ho seminato l’anno scorso nel mio cuore”
In poche parole mentre il pronome interrogativo “dónde” è stato digitato perfettamente con l’accento sulla o, per distinguerlo dall’avverbio/relativo “donde” che non si accenta, al posto della seconda persona del presente indicativo del verbo “haber”, “has”, Gaetano ha digitato “he” che ne indica la prima persona.
Il punto interrogativo poi non andrebbe messo dopo “la rosa”, ma alla fine del periodo, cioè, con digitazione corretta:
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está la rosa
que tú has sembrado el año pasado
en mi corazón?

Esto que yo siento
Es solo el silbar del viento
Este es el mi tormiento
Porqué non siento a te
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está el grano?
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está la rosa?
Que tú he sembrado el año pasado
En mi corazón
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está el grano?
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está la rosa?
Que tú he sembrado el año pasado
En el mi corazón ¿Dónde está el grano?
¿Dónde está el grano? ¿Dónde está el grano?
¿Dónde está la rosa?
Que tú he sembrado el año pasado
En mi corazón
Grano grano
Grano grano

Ovviamente il testo continua, trattandosi di un ritornello, ripetendo gli stessi errori emersi all’inizio.

Ovviamente la nozione di mancata conoscenza delle lingue straniere e l’esame capillare dei testi delle due canzoni, a titolo di prova concreta di tale asserzione, non cambiano minimamente il target proposto nel precedente articolo del 2017; soprattutto per quanto riguarda la valenza della frase in tedesco, brillantemente interpretata dal Dr. Lampe. Io aggiungerei soltanto una mia ulteriore convinzione: Rino Gaetano pronuncia perfettamente, come affermato da Corrado Lampe, la parola “Zweigespanne” che sicuramente qualche amico conoscitore di tedesco gli aveva suggerito per trovare l’assonanza con il ritornello in inglese (“I love you Marianna”), francese (“sur le rives de la Seine”), castigliano (“Tu esperas la cigüena) e italiano (“percorrendo Bari Enna), ma nel testo depositato alla SIAE Zweigespanne diventa “Swagenspann”: ulteriore errore frutto di ignoranza della lingua e di ciò che egli stesso aveva pronunciato o errore voluto? Viste le circostanze della morte, con la famosa rotazione su sé stessa dell’auto, per noi il lemma “Wagen” è un errore voluto, giusto per ribadire le conclusioni che avevamo tirato nel precedente articolo.
Ho elaborato la presente revisione, auspicando ulteriori contributi da parte di studiosi appassionati della vita e della sciagurata fine del cantautore, sulla scia dei preziosissimi spunti fornitici dal Dottor Lampe cui ribadisco il mio ringraziamento e rimando il lettore alla rivista Destrutturalismo n. 4 che verrà pubblicata a luglio 2023 per ulteriori approfondimenti.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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