Il vortice dell’attimo, credit Mary Blindflowers©
Paolo Durando©
Morte, articolazioni della vita
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XIII. LA MORTE
La morte spazia nelle articolazioni della vita.
Illudersi che non sia nulla
e forse è proprio così.
L’infanzia muore ogni giorno.
Cogliere il vortice dell’attimo,
dimenticando il prima e il poi.
Sacrificare involucri, larve
di ciò che fummo e pensieri,
il via vai, le feste in smoking e abito lungo,
le precarie parvenze delle nostre scenografie
finché non sapremo liberarci dai sudari.
XIV. LA TEMPERANZA
Se hai affondato un dito nella terra
farai altrettanto nel mare e nel cielo.
Passi dal canto alla confidenza discreta
come dalle alture ghiacciate alla valle.
Tutto è un gioco di equilibri
connaturato all’essere del cosmo.
Non riuscire nella paziente opera
può pure essere, chissà, un bene.
Esistono persone disancorate
che senza panie si involano,
come bimbi da un problematico squilibrio,
verso cedevoli ormeggi.
XV. IL DIAVOLO
Le configurazioni solo tue
delle tue stanze interne.
Lontana nel tempo e nello spazio, la creatura veglia.
Presenza ingombrante a ridosso delle soglie.
Dentro di te l’Es, mano nella mano col mostro.
Da distanze siderali pericoloso, demente
ti prende di mira.
Conviene tenerselo vicino,
dentro il cruscotto.
Vedere ciò che non vorresti,
vederci troppo chiaro.
C’è una luce specifica che lo concerne, di luna tornita.
Tra i dettagli dell’ iperrealismo
fattelo confidente e amico,
guardandolo dove si cela.
XVI. LA TORRE
Nel coro spezzato,
inattese volizioni
di guerre, amori e viaggi.
Dalle bocche parole di memorie,
leggende e aneddoti spuri,
lettere di sovrani canuti,
prediche di mentori.
Concerto delle viete disponibilità,
nel convitto esteso delle trame
e delle corse per un trono.
Fatti, visioni ed estensioni si accumulano
tra i velami dei prodigi.
Qualcosa fu scritto al tempo degli accordi
quando fu abbozzato il panorama dei giorni
e la saggezza del prima e del poi
lungo percorsi di nebbia
disponeva fiori e spine.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
