Kokeshi, bambole tradizionali giapponesi

Kokeshi, bambole tradizionali giapponesi

Kokeshi, bambole tradizionali giapponesi

Kokeshi, bambole tradizionali giapponesi

Vintage Original Kokeshi doll, 1950, credit Antiche Curiosità©

 

Mary Blindflowers©

Kokeshi, bambole tradizionali giapponesi

.

Le Kokeshi, termine che secondo alcuni significherebbe “piccole bambole”, secondo altri “piccoli papaveri” o “bambole di legno”, sono bambole tradizionali giapponesi interamente realizzate a mano in legno. La tradizione attribuiva loro un valore apotropaico, di allontanamento degli spiriti maligni ma potevano essere usate, oltre che come portafortuna e come pegno di amicizia nella dinamica dello scambio dei doni, anche come semplici giocattoli per i bambini. Nate durante il periodo Edo (1600-1868), venivano prodotte soprattutto nel nord del Giappone, nelle province di Sendai e Miyagi. Le bambole tradizionali (dentō kokeshi – 伝統こけし) e creative (shingata kokeshi – 新型こけし) sono differenti per i motivi dipinti. Le prime hanno disegni abbastanza semplici, in genere fiori colorati o linee che si ripetono seguendo la tradizione e che riproducono i fiori del kimono, il busto è piuttosto lungo e la testa piccina. Le seconde invece, nate dopo il secondo conflitto mondiale, sono più recenti ma molto più creative e artistiche perché presuppongono una maggiore libertà espressiva rispetto ai motivi tradizionali. Le Kokeshi creative hanno il busto più largo e la testa più grande, derivano dalla prefettura di Gunma e hanno come unico vincolo tradizionale l’uso del tornio. Possono avere disegni di paesaggi, di fiori, animali, linee colorate, iscrizioni, etc. I disegni si concentrano in genere sul corpo cilindrico e senza arti cui viene collegata una testa tonda che può avere anche i capelli disegnati oppure un copricapo, a seconda dell’estro dell’artista. Si tratta infatti, in alcuni casi di vere e proprie opere d’arte realizzate con legno di ciliegio, keyaki, castagno, o mizuki, “l’albero dell’acqua” che ha un colore più scuro rispetto al ciliegio e che i giapponesi ritenevano più resistente agli incendi. Per questo alcuni sostengono che uno tra i significati spirituali della bambola fosse quello di allontanare gli incendi dalla casa dove veniva conservata.
Il legno prima di essere lavorato e poi dipinto, deve essere opportunamente stagionato per alcuni mesi. La testa della bambola viene lavorata al tornio separatamente dal corpo e poi unita in un secondo momento. Gli alberi per la produzione di bambole vengono tagliati in autunno, quando il legno è più umido. L’essiccazione del legno che avviene in appositi magazzini, può durare da sei mesi fino a un anno, a seconda del tipo di legno utilizzato.
A Naruko, dove ci sono le sorgenti termali e splendidi paesaggi naturali, ogni anno a settembre, viene celebrato anche un festival dedicato alle bambole Kokeshi provenienti da tutto il Giappone. Il vincitore tra gli espositori viene premiato dal primo ministro.
Ci sono in Giappone anche negozi che vendono ai turisti delle bambole non dipinte da dipingere creativamente, come ricordo particolare di viaggio.
Esiste anche un museo specificamente dedicato a queste bambole, il Japan Kokeshi Museum, relativamente recente, nato nel 1975, espone bambole Kokeshi provenienti da tutto il Giappone e dispone di un’area in cui mostra ai visitatori l’elaborato processo di creazione delle bambole che, ovviamente vengono prodotte ancora oggi.
L’artigiano delle Kokeshi ha una preparazione accurata e che richiede molto tempo e pazienza, non deve trarre in inganno l’apparente semplicità stilizzata della bambola, occorrono infatti molti anni per raggiungere abilità nella realizzazione dei manufatti perché bisogna sapere esattamente in che punto tagliare il legno ed eliminare eventuali difetti dello stesso, come nodi o imperfezioni che potrebbero inficiare la buona riuscita del lavoro.
Le Kokeshi ricordano un poco le Matrioske, con la differenza che le bamboline tradizionali russe sono vuote e contengono altre bambole più piccole dentro, dalla “madre” che è la bambola più grande, al “seme” che è quella più piccolina, sono molto più leggere e stereotipate. Le Kokeshi sono fatte invece di legno pieno. Le Matrioske inoltre sono più recenti. L’inventore della Matrioska fu infatti Savva Mamontov (1841–1918), fondatore del circolo artistico di Abramcevo. E il riconoscimento della Matrioska come simbolo tradizionale della Russia nel mondo, avvenne in occasione dell’Esposizione mondiale di Parigi, nel 1900, quando la popolarità della Matrioska venne riconosciuta a livello internazionale.
Alcuni sostengono che le Kokeshi abbiano ispirato le Matrioske. Di certo le prime sono molto più antiche. Alcune di esse, per via della forma arrotondata della testa, venivano utilizzate per i massaggi dai turisti dei centri termali nei quali venivano e vengono vendute. Questo non inficiava e non inficia il fatto che alle bambole venisse e venga comunque attribuito un alto valore spirituale.

.

Rivista Destrutturalista

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Video – The Black Star of Mu

 

Post a comment