Capodanno non esiste

Capodanno non esiste

Capodanno non esiste

 

Riflessi invernali, credit Mary Blindflowers©

 

 

Mary Blindflowers©

Capodanno non esiste

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Oggi gli scienziati ammettono un concetto che gli scrittori di fantascienza e surrealtà già avevano anticipato da secoli, ossia che dimenticando l’illusoria quanto tenace nozione di tempo, si comprendono meglio le leggi fondamentali e generali del mondo. Il tempo infatti non esiste, non ha una vera realtà fisica, è solo una convenzione umana, un bluff comodo comodo per quantificare ciò che non può in alcun modo essere misurato. L’ora è il punto fisso che sorregge la regolamentazione della vita, l’appiglio a cui ci si aggrappa per dire, ad esempio, che qualcuno, è in orario oppure che è giunto in ritardo, concetti veramente inefficaci nell’economia generale dell’universo, ma utili per evitare il caos nelle nostre vite. È stato Newton ad immaginare un enorme spazio vuoto in cui, anche se non accade nulla, il tempo passa, “rivoluzionando” il concetto aristotelico di tempo. Aristotele diceva infatti che il tempo esiste finché le cose si muovono, nel momento in cui il movimento cessa, il tempo non ha dignità di esistenza. Ed è veramente così, lo ha dimostrato Einstein con la sua teoria della relatività. Il tempo è strettamente intrecciato allo spazio. Scriveva già nel 1908 Herman Minkowski: “d’ora innanzi lo spazio in sé e il tempo in sé sono condannati a dissolversi in nulla più che ombre, e solo una specie di congiunzione dei due conserverà una realtà indipendente: lo spazio-tempo”.

Non esiste un unico tempo nell’universo, perché la distanza tra un luogo fa la differenza, dunque Aristotele aveva ragione e Newton aveva torto. Se comunico con una persona vicino a me il tempo che l’informazione impiega per arrivare al destinatario è pari a pochi secondi, ma se questa persona è lontana il tempo aumenterà, perfettamente influenzato sia dal fatto che c’è un movimento, ossia un’informazione da recapitare, sia dalla distanza tra mittente e destinatario. Il tempo da solo semplicemente non c’è. La sua esistenza è condizionata dal fatto che ci siano oggetti che si muovono.

Gli uomini sono però strane creature e preferiscono festeggiare, onorare, salutare e glorificare ciò che non è piuttosto che ciò che è. Così in nome di un santo, San Silvestro, un papa, “l’uomo di Costantino”, un individuo senza particolare carisma e personalità, che non ha fatto assolutamente nulla di eclatante per l’umanità, festeggiano la rinascita e il nuovo anno, salutando il tempo vecchio col rumore, come se veramente esistesse un tempo vecchio e un tempo nuovo.

Quando inizia un nuovo anno?

Siccome il tempo non esiste, dipende dalle decisioni umane. Non dappertutto è mezzanotte nello stesso istante, non dappertutto si festeggia il capodanno nello stesso giorno o nello stesso mese.

Il capodanno cinese può cadere tra il 21 gennaio e il 19 febbraio del calendario gregoriano, dato che l’anno inizia con la prima luna nuova dell’anno.

Il primo mese del lunare calendario islamico è Muharram e non ha una posizione fissa nel calendario gregoriano.

Se proviamo a sfogliare invece un calendario in lingua sarda notiamo che settembre si traduce con “Cabudanni” (campidanese), “Cabudanne” o “Cabidannu” (logudorese) e “Capidanne” (nuorese) ovvero “Capodanno”, dal latino caput anni, inizio dell’anno. I sardi antichi seguivano il calendario bizantino, non quello gregoriano, per loro l’anno iniziava il primo giorno di settembre, mese in cui iniziavano i lavori agricoli, in particolare la coltivazione dei cereali.

Il capodanno tibetano, Losar, cade tra gennaio e marzo.

In Thailandia, Cambogia, Birmania e Bengala, il Songran, capodanno solare, cade tra il 13 e il 15 aprile.

Il capodanno ebraico si festeggia nel mese di settembre.

Nei paesi turco-iranici o turco-persiani, l’inizio dell’anno si festeggia il 21 marzo.

Per il calendario massonico l’anno inizia il 1 marzo ed è 4000 più alto dell’attuale calendario.

Tutte convenzioni, invenzioni umane. Festeggiamo e salutiamo qualcosa che non esiste e questa è una regola costante dell’uomo, una regola che non riguarda solo il tempo. Si acclamano scrittori che non scrivono, santi che non hanno mai fatto alcun bene, artisti che si limitano a colorare foto fatte da altri per il grande business, personaggi che una serie di circostanze e di fortune, hanno reso celebri, si crede in un dio invisibile che si disinteressa dell’uomo e della sua sorte, in poche parole si celebra il nulla cosparso di nulla e fritto nel nulla.

A Capodanno quanti perderanno qualche pezzo di sé per celebrare questo nulla a suon di botti?

Lo leggeremo sui giornali.

Intanto il tempo sul suo crisoelefantino trono se la ride di gusto, può permettersi di sbeffeggiarci, dato che nemmeno esiste se non in virtù delle nostre sciocche fantasie di insignificanti granelli di sabbia, collocati su un pianeta perso a sua volta nell’immensità dell’universo.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

Comment (1)

  1. Giuseppe Ioppolo

    Ed io, insignificante granello, affermo ch’è bello perdersi in questa cosmica immensità

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