Di Fremmy© Il ghiaccio riapre la porta all’eclissi dei sensi che appannano il tuo ego, saltellare nel prato dove la rete è rimasta impigliata nel vuoto essere opaco. Il treno concepisce un cerchio ellittico dove lo yo-yo tira il seme alla noce, il guscio marmoreo è subito diventato reale agonia nel modo di argomentare […]View post →
Mary Blindflowers© Raymond Queneau, esercizi, stile . Dans l’S, à une heure d’affluence. Un type dans les vingt-six ans, chapeau mou avec cordon remplaçant le ruban, cou trop long comme si on lui avait tiré dessus. Les gens descendent. Le type en question s’irrite contre un voisin. Il lui reproche de le bousculer […]View post →
Di Mary Blindflowers© La luce del barbigiglito conduttore avrà un moto convulso, sfiorito traditore dentro patine stinte e odore sfinito di ciglia ritorte, le madonne dipinte cadranno dagli altari del dio gesuita di morte, ma tu cammina, sorridi alla vita, spacca tutte le porte, il drago che alita nella stanza dei bottoni uscirà dagli […]View post →
Di Mary Blindflowers© E quell’albero d’Aletrium sulla luna lo sentivo mio, nel giardino di un re senza corona, il popolo triste di Bellona mi vedeva abbracciare la corteccia scura e sfiorare foglia a foglia, ad una ad una, ma non aveva voglia di parlare perché sapeva ciò che non voleva dire. Così quando un […]View post →
Di Mary Blindflowers© Le strutture elastiche dell’erba cedono al peso di un assioma di lumache, controbaracche, perizoma di ville gracche ormai in rovina, rumore di cantina, evidenziato di piume sdilerba nell’acume pungente dei laghi, non c’è nulla che piaghi di più la luce del controsenso degli occhi sfiniti dentro secchi egotici. Sapevi tu che […]View post →
Di Mary Blindflowers© Nacqui nel 6350, salendo i 108 scalini del niente manifestato, e mai universalmente cancellato. E risorgetemi le mani, sono nove con tre dita ad arto, e risorgetemi le piume in echi di angeli ceduti al posto della carta per conservare i panettoni di scarto. Non ho dei né padroni, non ho cieli […]View post →
Di Mary Blindflowers© Lo sprècodio è nume buttato tra gli spini buoni dell’esantemato, ferino centrifugato d’indecenza, messa greve d’infelicità, tronfi cinguettii dell’avversativo ma finché sei vivo c’è sempre luce e sacro fuoco oltre la cortina d’indecenza pienaria, sta a te renderla solo un poco più vicina, meno plebiscitaria al lucore dei polmoni gonfi. […]View post →
Di Pierfranco Bruni© Nella vita si corre il rischio di “vedersi vivere” e di non sapere andare oltre. Perché andare oltre significa affrontare sempre lo specchio. Lo specchio non crea mai il doppio. Crea il diverso. O meglio crea l’estraneo. Luigi Pirandello non ha mai dissimulato la sua esistenza. Il suo esistere è […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il Paradiso Festini in pietra che una giara impetra, lucide abasie di reminiscenze vecchie, secchie lasciate all’abbandono del caso, e il naso che sa di carioplasmi al loto, il paradiso è vuoto, non c’è nessuno qua, nessuno che possa uccidere il già morto spento, i lucidi orgasmi di vento, non c’è […]View post →