E la santa risusciterà?

E la santa risuscitò

E la santa risusciterà?

 

E la santa risuscitò

La morte della caprafata, by Mary Blindflowers©

 

E la santa risusciterà?

Mary Blindflowers©

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E la santa risusciterà? Ma anche no! Affermare lo shock per poi parzialmente moderarlo, creare preventivo e riabilitativo marketing attraverso la confusione del bipensiero, creare chiasso attorno a vicende personali per rilanciare personaggi sbiaditi e ammoniacati dalla politica, scuotere, shakerare, mentire, omettere, creare sentimenti di pena e commozione collettiva, la morta è viva e la viva morta che resuscita, non si capisce molto bene, più la gente è confusa e scossa, più compra. Non far capire nulla con estrema semplicità, titillando le emozioni di un popolo bue che non sa fare nemmeno due più due. Questa la nuova etica.
«Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto» (Luca, 45-49).
Restate in città e leggete le tre ciotole dei santi. Mangiatene tutti, è sangue e carne versata per voi. Se Cristo risuscitò al terzo giorno, le scrittrici di regime al primo, per volontà del marketing e gloria della nazione che porteranno in canzone.
Il mercato editoriale ha le sue esigenze e non rispetta la privacy. Vicende personali e malattie vere o presunte, che forse andrebbero vissute in modo più intimo, vengono sbandierate in interviste in cui si mescola un poco di tutto. Si preme ab initio sull’emotività attraverso la comunicazione di una malattia mortale; si parla di un nuovo libro in arrivo, nonostante le gravissime condizioni cliniche della santa scribacchina, e immediatamente dopo si fa politica e volantinaggio di partito, come en passant, giusto alla fine, perché il messaggio sia assimilato da un popolino ingenuo che si cerca di turbare ad ogni costo e di confondere. Meno capisci, più compri. La comunicazione è artatamente primitiva, molto semplice nella sua ambiguità emotiva, in modo che le masse assimilino e si attivi un processo di identificazione immediato ed orrorifico. Tutti possono avere un cancro, la prospettiva terrorizza qualsiasi essere umano senziente. Se poi si parla di metastasi, il film horror è completo. L’uomo medio inizia a prestare attenzione. Una volta catturato il suo sguardo, dopo averlo spaventato, si può iniziare a fare marketing: ho un nuovo libro, e poi propaganda politica, non morirò mai fascista.
Siccome in ogni buona Bibbia mainstream che si rispetti, c’è sempre la resurrezione della carne, ecco il giorno dopo arrivare l’espertone in ghette, perette e seghette, che dice, tranquilla cara santa che non ha fatto mai miracoli, non morirai, lo dice la letteratura! Ci sono nuove cure, potresti vivere anni! Potrebbe essere così o forse anche no, potrebbe morire come molti anche giustamente dimenticati.
Dopo questa bella notiziona contro-shock il popolino tira un sospirone di sollievo. Ha appena subito il bipensiero dominante, affermare una cosa terribile per poi negarla immediatamente dopo.
A questo punto il dado è tratto, il meccanismo innescato, la bomba piazzata. Arriverà altro chiasso. Attestazioni plurime e commosse di solidarietà dei soliti famosi che continueranno a parlare della malattia della santa scribacchiante, in modo che il suo nome giri nei social, nei giornali, insomma un poco dappertutto, e giri non per sottolineare quanto sia scostante, antipatica e politicamente compromessa nel momento stesso in cui lo nega (sempre bipensiero), ma quanto sia malata e coraggiosa. Morte, resurrezione e santificazione, tutto in una volta sola. Un capolavoro di perfetta manipolazione mediatica, una campagna pubblicitaria diabolicamente incisiva in cui la santa prepara il terreno di vendita del suo nuovo libro e forse spera in fase post-mortem nell’immortalità letteraria.
In tutto questo sciorinar drammi, notizie e contro-notizie, dove sta il vero e dove il falso? Non si capisce, la scrittura dove sta?
Oh quella, è stata sostituita dal personaggio che annuncia già con chi pubblicherà e il titolo del suo meravigliabolico capolavoro, così giusto tra una pillola e l’altra di pubblicità da quattro soldi bucati, si assicura un marketing con le contro-metastasi.
Questo esempio di movimento peristaltico conferma che ormai la scrittura non conta davvero più nulla, sostituita dal clamore del gossip e da rivelazioni man mano più personali e politiche. La santa si sposerà, altro notizione, e mentre gioca a c’è e non c’è, magari ci informerà pure su quante volte si farà il bidè, visto che c’è. Trovo tutto questo penoso e oltraggioso per la letteratura.
Sono poche le persone a cui non importa nulla del personaggio. L’esperienza insegna che siamo un popolo abituato alla commozione perlopiù cerebrale senza cerebro, un popolo con il cuore più grande del normale, gente per cui il dramma, rigorosamente altrui ovviamente, conta più dei contenuti. Mentre il popolino dorme, la letteratura diventa sempre più informe, muore soffocata dal gossip e dagli aneliti del cuore. Alleluja alleluja a santa Murgia che risusciterà meglio e prima di Cristo, forse, ma anche no, potrebbe perfino morire presto e in questo caso inizierebbe la mummificazione tra i famosi o forse il vaso della dimenticanza. Amen. Ite, missa est.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Yes, you know, I am not fine
    but I mean between the lines
    that you are bound by hook or crook
    to buy and read my new last book.
    Am I ill? Have I got the cancer?
    Not, indeed. I fly as a dancer!

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