Creativi, l’antagonista non esiste

Creativi, l'antagonista non esiste

Creativi, l’antagonista non esiste

 

Creativi, l'antagonista non esiste

Viale allineati, credit Mary Blindflowers©

 

Creativi, l’antagonista non esiste

Mary Blindflowers©

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Il sistema non prevede defezioni né libere opinioni, la dittatura esercitata è sottile quanto sistematica e non c’è bisogno di metodi coercitivi per indurre le masse a seguire la corrente, basta una persuasione sottile, capillarmente esercitata attraverso la blandizie di un accurato marketing che bombarda le coscienze di bugie.
Per evitare tuttavia l’accusa di informazione unidirezionale, di satira innocua mono-argomentativa, il sistema stesso crea l’antagonista. Chi è costui?
In genere figlio o amico o parente di qualcuno già noto, introdotto nel gruppo voci che contano in virtù delle sue aderenze parentali. Si tratta di un soggetto che sancisce la cattiveria e nello stesso tempo la circolarità del sistema stesso. Ha infatti il gusto di proporre una finta informazione alternativa, una sorta di dettame contro che non è veramente tale, ma soltanto una finzione creata ad hoc per generare confusione nell’ascoltatore o lettore medio, per coltivare in lui l’illusione che il sistema permetta l’esistenza di voci dissonanti rispetto al comune sentire. Ma anche la presunta quanto artificiosa dissonanza in realtà è frutto di una selezione, niente accade per caso.
Si vedranno così intellettuali di partito parlare malissimo della televisione in televisione; professoroni discettare al negativo sui social e l’alienazione che indurrebbero, utilizzando un social per le loro comunicazioni paternalistiche in cui fanno costantemente la morale agli altri; scrittori che pubblicano con la grossa editoria organizzare collette per un collega un tempo noto, oggi caduto in disgrazia per aver aperto troppo la bocca; scribacchini e plagiari discutere sulla libertà intellettuale a cui da tempo hanno nella realtà rinunciato essi stessi.
L’antagonista non esiste dunque, è una figura funzionale al potere perché se veramente fosse contro non avrebbe voce alcuna. Il sistema infatti isola completamente e senza pietà, attraverso una totale indifferenza, tutti coloro che non ne accettano in pieno le regole e non si vendono. Questi vengono condannati ad una non-esistenza artistica.
La compravendita dei cervelli e della libertà prevede fin dall’inizio e in forma piuttosto caricaturale, la presenza di un finto contro che fa parte del gioco. Ovviamente tutto quello che questo personaggio dice, è filtrato, esattamente come quello che dicono tutti gli altri.
La cultura occidentale si basa dunque sull’assenza di libertà, è questo un fatto abbastanza evidente che segna uno stato di profondo decadimento culturale creato da esigenze settarie ed esclusiviste.
La critica accademica si adegua alla temperie politica del momento e recensirà e considererà soltanto autori filtrati dal sistema. Essi possono essere protagonisti o antagonisti di una grande storia scritta apposta per gli studenti, futuri docenti di domani, i quali hanno il compito di capire immediatamente come funziona la critica letteraria, profondamente influenzata dalla politica e dal potere.
Nessuno, in questo gioco delle parti, ha reale interesse per la cultura, l’interesse si concentra sul tornaconto personale e del gruppo politico di riferimento. Poco importa se la critica accademica non reagisce nemmeno di fronte all’ascesa all’Olimpo di autori mediocri, anzi li discuterà come se fossero validi, perdendo ogni credibilità letteraria e scientifica. L’importante è far girare la ruota del sistema che prevede come prima regola di ignorare i poeti e gli artisti non laureati al gioco del servo perfetto. Il creativo schietto non è di moda e non comparirà né nelle recensioni dei giornali né nelle riviste letterarie curate da accademici che lo ignoreranno programmaticamente proprio perché ormai la letteratura ha smesso di essere un’attività creativa per diventare un’esercizio di servilismo politico fine a se stesso. Che gli accademici si occupino di una nullità come Philip Pullman e giudichino Orwell pericoloso, è solo la punta dell’iceberg di un sistema corrotto e sempre più in disfacimento sotto cui si nascondono strati e strati sedimentati di ingiustizie immeritocratiche.
La bravura nello scrivere o nel proporre contenuti sotto altre forme, diventa casuale. Nel caso dei soliti noti può insomma capitare, nello sfacelo generale dei figli o parenti o nipoti o amici di, che qualcuno sia anche bravo, ma è un caso perché il motivo per cui è noto non è la bravura ma l’appartenenza ad un sistema sempre e comunque, anche se a parole finge di esserne fuori, mentendo spudoratamente.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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