Sapone, igiene, veleni, cavie, sperimentazioni

Sapone, igiene, profilassi, cavie

Sapone, igiene, veleni, cavie, sperimentazioni

Sapone, igiene, profilassi, cavie

Sapone, igiene, profilassi, cavie, credit Antiche Curiosità©

 

 

Mary Blindflowers©

Sapone, igiene, veleni, cavie

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A fine Ottocento Angelica Devito Tommasi scriveva: “Il consumo del sapone è l’esponente della civiltà igienica di una nazione”. La frase può sembrare oggi banale, ma in realtà alla fine del XIX° secolo non era così scontata. Le condizioni igieniche in cui versava la classe popolare non erano delle migliori. La scarsa igiene, unita all’utilizzo di un armadietto dei medicinali pieno zeppo di sostanze chimiche spesso corrosive se non addirittura velenose, e alla medicina stercoraria ancora in uso specialmente nelle campagne meno alfabetizzate, creavano spesso problemi di salute specie ai bambini, per cui nelle Rassegne e negli articoli di giornale, nonché nei manuali di igiene, si insisteva molto sulla profilassi semplice e sicura:
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I saponi sono la profilassi semplice e sicura con cui si premunisce il bambino contro i pericoli della scuola e la scuola contro i pericoli del bambino. Il sapone è la garanzia dei giovanetti che frequentano la elegante e pericolosissima bottega del barbiere, ci guarda dai possibili pericoli che ci possono incogliere alla chiesa, alle riunioni, in viaggio e in tutte le tappe del consorzio umano dove è impossibile mettere una barriera fra prossimo e prossimo. Basti il sapone ai sani e non trasformiamo il nostro spogliatoio in un armadio da farmacista.
La nostra asepsi è fatta d’acqua e d’ogni altro sapone che Dio comanda e che piace – morbido e odoroso per la pelle, forte e grezzo per il bucato – Quel che importa è consumarne molto…. La farmacia domestica non deve contenere veleni e segnali di veleni con la testa di morto, sempre che si sia in un abitato, si intende, dove c’è la farmacia. Noi vediamo che con tanti pericoli di infezione che circondano le balie, le puerpere, i piccoli nati, l’igiene non prescrive che sapone, bucato, acido borico e acido salicilico. Perché? Perché i veleni sono veleni. Negli ospedali la soluzione di sublimato si colora col bleu di metilene, col rosa di fucsina. In casa non c’è da fidarsi neppure dei colori, perché le soluzioni colorate hanno l’aspetto di bibite. E poi non dimentichiamo che la soluzione di sublimato perde col tempo i suoi poteri, perché si formano i cristalli, perché avvengono precipitazioni; perché, se noi immergiamo un tessuto nella soluzione, questo si disinfetta, ma la soluzione rimasta ha esaurito tutta l’azione disinfettante. Non dimentichiamo per ultimo che il sublimato costa; per lavar pavimenti col sublimato, ce ne vuol molto e forte e le spese inutili sono la negazione dell’igiene… (Consigli d’igiene, il potere disinfettante dei saponi, in Natura ed Arte, Rassegna Quindicinale Illustrata Italiana e straniera di Scienze, Lettere ed Arti, 1894-95, Casa Editrice Dottor Francesco Vallardi, Roma, Milano, p. 427).

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L’articolo tesse le lodi del sapone contro l’abitudine al ricorso della chimica per disinfettare e lavare le ferite o per l’igiene in generale.
In realtà le classi popolari usavano spesso metodi antigienici e del tutto controindicati per la disinfezione, addirittura polvere e ragnatele che applicavano sui tagli con il preciso scopo di fermare l’emorragia e col rischio di farsi venire un’infezione. I bambini venivano lavati poco e nulla e spesso avevano le croste sulle testine a causa della scarsa igiene dei capelli. Spesso venivano prescritte cure a base di veleni, per esempio il mercurio o la digitale, potenti droghe come l’oppio i cui impieghi erano più che altro sperimentali. E di esperimenti infatti parla il Giornale della Società Medico-Chirurgica, di una medicina empirica, basata su tentativi, cauterizzazioni con la pietra infernale, ingestione di sostanze i cui effetti venivano studiati nel momento stesso in cui erano prescritti ai pazienti, che poi servivano da cavia, per misurare controindicazioni eventuali ed esiti:

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Questo fondo lardaceo dipenderebbe mai dall’uso della pomata ossigenata? Se l’autore della memoria avesse omessa una tale applicazione, avrebbe la piaga assunta una tale apparenza? Non si conosce forse ancora la vera azione di questa pomata sulle piaghe, Noi perciò invitiamo i chirurgi a fare osservazioni ed esperienze a questo oggetto rivolte. (Cartilagine semi-ossea morbosamente formatasi nell’articolazione del ginocchio. Memoria del Chir. Paolo Mori Lazzari, in Giornale della Società Medico-Chirurgica di Parma, vol. I. N°. III, Parma, 1806, p. 203).

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Ogni secolo ha avuto le sue cavie e le sue sperimentazioni. Anche il nostro ha le sue.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Rivista Il Destrutturalismo

 

 

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