Mary Blindflowers©
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La fama con l’uovo nell’ano
La fama con l’uovo nell’ano
sussurra piano all’orecchio del nano,
canta parecchio su un piano scordato
riempito di giochi rubati,
niente è lasciato al futuro ossidato,
in giro con echi ritmati
disagi pestano uve rimesse,
ci sono scommesse sul tempo che è prono
e ricchi re magi,
l’enfiato balocco del caso
è totalmente persuaso,
personalmente non sono,
mi sfaso.
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La madre del mio ganzo
La madre del mio ganzo
mi ha invitato allo spranzo
della provetta cuoca,
il manzo in scatoletta,
la voce un poco roca,
se il gioco che si gioca è un’oca in piva e forno,
la roba sembra stretta, risicata tra gli evviva,
un grissino, tre mezzi pani, il quarto di un’oliva,
l’acquetta in tazze rococò, polvere di corno
rubata a due caimani,
poi due tre oibò, l’iva e il pezzo muffoso di un’ogiva,
roba che non si dà nemmeno a un cane in una stiva.
Per questo amo i cani,
delle persone vi dirò, forse, un giorno sì
e l’altro no.
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Il vero nodo
Non credo in Dio,
nelle ristampe anastatiche,
nelle visioni estatiche di Santa Teresa,
non sono come arresa, arenata,
solo io non credo,
nei libri, nelle tessere del pio pio, nelle maschere tv,
nel ci sei solo tu col déjà-vu,
nemmeno nello gnu sulla terrazza
o nel dodo sulla piazza,
non credo,
forse sono solo una terrazza
ma giuro di recente
non ho visto passare nessuno qua
tranne Dio, tanti libri, Santa Teresa,
duecento pio pio, tremila dèjà-vu,
molte maschere tv, qualche gnu
e mezzo piccolo dodo.
Credo che questo sia il vero nodo.
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Rinascita
L’ansito sottile del dirigibile porcile
si snoda lungo la nerurbe,
ma il bosco è la salvezza eterna bianca,
splanca bocche, diramina nocche,
snoda e slimina barocche forme e turbe
al legno, lascia il segno, ti concentra,
decentra rabbie nelle nebbie,
si sfrena e ti sbigotta,
ti smembra, uccide e ricompone nuovo.
Vorrei mangiare un uovo.
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti