Le letture narcolettiche e la democrazia dell’inutile

Le letture narcolettiche e la democrazia dell'inutile

Le letture narcolettiche e la democrazia dell’inutile

Di Mary Blindflowers©

Pericolo, non salire sui muri, credit Mary Blindflowers©

 

La lettura ideale per il potere è quella che induce la narcolessia della coscienza nell’acquirente, una lettura che ha lo scopo ben preciso di incidere il nulla per il nulla da cui nasce altro nulla. Innocuità e scarsa riflessione sono il marchio a denominazione di origine controllata da stampare a caratteri di fuoco su ogni sinossi rispettabile che ambisca alla pubblicazione con un grosso gruppo editoriale, previ giusti agganci politici, ovviamente. Ma questo lo sanno tutti, non è l’invenzione dell’acqua calda e nemmeno del monocomando, o forse sì, il monocomando in qualche modo ci azzecca. Quello che stupisce è che sulla base di questa verità che tutti sanno ma la maggior parte nega, i benpensanti che ambiscono alla pubblicazione, sostengono che ognuno alla fine è liberissimo di leggere ciò che vuole, nella misura in cui lo desidera, e che la lettura di autori completamente disimpegnati e scarsi sotto il profilo letterario, non sarebbe un danno per nessuno, né per chi legge, che tanto è già notevolmente danneggiato neuronalmente parlando, visto che compra libri scarsi, né per tutti gli altri che invece sarebbero propensi ad acquisti di libri più profondi.

Il punto è questo, certamente un ebete che si legge Moccia, non commette un reato, visto che la democrazia prevede che ognuno, nei limiti di legge, possa fare ciò che vuole, tuttavia che quest’azione non abbia delle conseguenze sulla democrazia, è affermazione opinabile. Che la scelta di questo acquirente medio-sciocco, poi sia veramente libera, è altro argomento su cui discutere.

Perché un qualsiasi Pinko Palla legge mediamente libri scarsi?

Semplicemente perché li trova dappertutto.

Il libro scarso è diffusissimo in tutti i circuiti, e non solo nelle librerie, ma anche nei supermercati dove non si va per comprare un libro, ma altre cose più o meno utili.

Il libro scarso privo di contenuti e all’insegna dell’innocuo, viene pubblicizzato con tutti i mezzi possibili e immaginari, in tv, alla radio, nei giornali dove giornalisti consenzienti lo segnalano mettendo in bella mostra la copertina. Dove ti giri ecco che spunta la copertina del libro scarso. Il sistema lo vuole, ne parla in continuazione, in alcuni casi fa vincere all’autore perfino dei premi letterari, lo sostiene semplicemente perché non dà fastidio a nessuno e induce la narcolessia mentale nelle masse. Più il popolo dorme e non pensa, più chi comanda può fare i propri comodi, perché una persona intelligente è più difficile da manovrare di un ebete, del famoso minus che come diceva Eco, si porta il cucchiaio alla fronte invece che alla bocca. Eco però si è dimenticato di dire che quel minus è indispensabile a molti che invece sanno portare perfettamente il cucchiaio alla bocca solo perché sono inseriti in un sistema che procura loro continuamente cibo fresco e fragrante.

Inoltre sul concetto che la democrazia sia anche libertà di leggere ciò che si vuole, occorre riflettere un attimo.

Se vado in libreria non trovo immediatamente ciò che voglio, me lo devo andare a cercare nell’angolo più remoto e dimenticato, perché i libri esposti in vetrina non sono ciò che io voglio. Tuttavia la maggior parte delle persone che non ha tempo né capacità di capire ciò che vuole, compra ciò che vede in vetrina. Se vivessimo in una democrazia perfetta, in vetrina per la par condicio, ci dovrebbe essere di tutto, sia autori scarsi, sia autori lodevoli per chi vuole veramente leggere. Invece, la vetrina propone al 90 per cento solo roba scadente ma commercialissima, in modo da forgiare le menti a non pensare. La scelta è condizionata, non è libera, per scegliere occorre poter usufruire di molte opzioni, non di una sola. Si assiste ad un terribile monopolio.

La libreria che dovrebbe essere un luogo che vende cultura, mette in atto gli stessi meccanismi dei supermercati, il prodotto che sta per scadere davanti, bello in vista, nello scaffale di mezzo altezza occhi, lo stesso prodotto che ha una data di conservazione più lunga, nascosto dietro, perché prima il consumatore deve comprare la roba scarsa.

Il problema è che lo stesso consumatore di prodotti scadenti nel caso di un prosciutto andato a male, avrà un mal di pancia che passerà presto, nel caso di un libro scadente, otterrà una narcolessia mentale perenne che lo abituerà a leggere sempre roba poco impegnata, perché lo sforzo di cercare un testo migliore richiederebbe tempo che l’acquirente non ha e capacità che non svilupperà, dato che il sistema lo ha abituato a comprare libri inutili.

Lo stesso lettore di inutilità poi andrà a votare dicendo che la repubblica è il governo del re, che il gabinetto politico è una cloaca per bisogni urgenti (il che a dire il vero, non è molto lontano dalla realtà), e che il 2 giugno è la festa delle banane, mentre la Breccia di Porta Pia è una celebrazione in onore di una donna molto buona che faceva torte.

Questi minus, presenti anche tra i nostri politici che non sanno neppure la data della creazione dell’Italia unita o coniugare un verbo, e nel Parlamento europeo parlano di sole e di mare senza argomentare su niente, e celebrano ricorrenze varie senza conoscerne nemmeno la storia, sono utilissimi ad un sistema narcolettico, in cui le coscienze del popolo sono perennemente addormentate da scarse letture, informazione ipnotica e filtrata, politici mediocri.

Perciò chi afferma che leggere autori commerciali che non scrivono nulla, non causa danni permanenti al cervello, sbaglia, perché non solo induce il sonno dei neuroni, ma limita fortemente la democrazia stessa, in quanto l’acquisto di quel libro non è frutto di una libera scelta, ma di pubblicità e monopolio degli spazi delle librerie a favore del nulla. Libertà e monopolio non sono la stessa cosa. Confonderli significa ignorare il funzionamento reale del sistema e instaurare il monopensiero dell’inutile-futile.

https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

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