Di Mary Blindflowers© «Maestro, che è quel ch’i’ odo? e che gent’è che par nel duol sì vinta?». Ed elli a me: «Questo misero modo tegnon l’anime triste di coloro che visser sanza ’nfamia e sanza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro de li angeli che non furon ribelli né fur fedeli a […]View post →
Di Mary Blindflowers© Iconoclastia di tenebre distrutte dalle mie mani ferme in parcellizzate membra di nani e di giganti che il buio ha partorito nel seno degli amanti e nella testa invasata di lucidi elefanti a masticare stelle scarto come gomme americane. Via il giorno e tutti i suoi principi sani. Preferisco la luce […]View post →
Di Mariano Grossi© Aritmeticamente Dante, Divina Commedia . Proseguendo nell’analisi strutturale della composizione dei canti della “Divina Commedia”, cercheremo di soffermarci ancora una volta su un paio di linee poetiche in cui il poeta cede il microfono ai personaggi del canto, per scandagliare se esse appartengano all’economia narrativa ovvero a quella drammatica studiate a […]View post →
Mary Blindflowers© Dante risponde ai Fedeli d’Amore (parte I) . Scrive Luigi Valli ne Il linguaggio segreto di Dante e dei «Fedeli d’Amore»: Gabriele Rossetti nelle sue opere, scritte tra il 1826 e il 1847, poneva la tesi arditissima e inaudita che tutta la poesia d’amore di Dante e dei suoi amici fosse […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il silenzio avanza verso di noi, si siede accanto ai nostri pensieri, li abbraccia, li stritola persino, è capace di dirigere il moto dei neuroni, della bocca, della lingua, il fermento eterno ed inesausto delle religioni e dei comportamenti collettivi. Il silenzio può tagliare delineando il vuoto, può far riflettere frustrando […]View post →