Gli ignavi sono uomini già morti

gli ignavi sono uomini già morti

Gli ignavi sono uomini già morti

Di Mary Blindflowers©

Cieli grigi, credit Mary Blindflowers©

 

«Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?».
Ed elli a me: «Questo misero modo
tegnon l’anime triste di coloro
che visser sanza ’nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli».
E io: «Maestro, che è tanto greve
a lor, che lamentar li fa sì forte?».
Rispuose: «Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa».

(Dante Alighieri, canto III de L’inferno v. 33-51)

Gli ignavi che Dante colloca nel canto terzo dell’Inferno sono coloro che vissero senza infamia e senza lode, sono quelli che oggi definiremmo le mogli di tutti i mariti e i mariti di tutte le mogli, coloro che vanno d’accordo con tutti perché sostanzialmente non credono in niente, non vogliono compromettersi in alcun modo e giocano in modo opportunistico. Dante esprime per loro il massimo disprezzo possibile. Indegni sia delle gioie del Paradiso che delle pene dell’Inferno, essi sostanto nell’Antinferno. Gli ignavi, dice il poeta, non sono mai stati vivi, sono i nati morti, cadaveri che respirano e camminano.

Chi sono oggi gli ignavi?

Sono gli indolenti, gli accidiosi, coloro che non hanno la forza morale e mentale per sostenere in modo onesto le proprie opinioni e si adattano a quelle degli altri in modo pedissequo, cercando di non urtare la sensibilità di nessuno, non perché siano persone sensibili e attente ai bisogni altrui, tutt’altro, semplicemente perché per loro ciascun contatto umano può essere utile in un futuro prossimo o lontano, non si sa mai, quindi cercano di non inimicarsi nessuno. Questo atteggiamento crea un congelamento totale e delle capacità critiche e della passione, così l’ignavo rinuncia a se stesso in nome dell’utilità, in buona sostanza, non schierandosi mai, oppure schierandosi soltanto con chi è già affermato universalmente. Il risultato di tutto questo è un uomo alienato, un subumano che vive sotto la soglia della sua stessa coscienza. In pratica un morto che respira, uno zombie. 

Alcuni di questi ignavi mi hanno scritto e ho fatto un piccolo collage delle loro testimonianze, tutte vere: “tutto è già stato scritto, quindi ricalco modelli precedenti; che sperimenti a fare, che stupidaggini, la gente non ama la sperimentazione, devi scrivere poesie d’amore, cose più comprensibili, più popolari, che non urtano i nervi soprattutto; non serve a nulla esporsi, solo a farsi isolare da chi conta; non serve a nulla impegnarsi, tanto non cambierà mai niente; meglio evitare le polemiche, ci si rende invisi; esprimo solidarietà ma non lo dico in pubblico se no mi comprometto; sono un uomo pacifico, non si può dire tutto ciò che si pensa, è controproducente; quel libro è pessimo ma non lo dico perché l’autore è famoso, meglio tacere in questi casi, l’editore potrebbe risentirsi; è vero Wikipedia è pessima, classista e settaria e non guarda la sostanza ma la forma e i contatti, infatti accetta gente impresentabile, gli amministratori sono studentelli che hanno studiato poco, però non lo diciamo, sai qualcuno potrebbe offendersi; quell’editore? Non paga nemmeno se gli rompi la testa, ma facciamo finta di nulla, non ti conviene dirlo, che figura ci fai, meglio non dirle queste cose, tanto sappiamo tutti come va il mondo, non c’è bisogno di dirlo; tu devi essere più furba, bisogna essere diplomatici, avere tanti amici, così dicendo le cose come stanno, non arriverai mai da nessuna parte; guarda mi sono pentita di aver voluto partecipare al tuo blog, mi hanno consigliato di non scriverci perché è troppo compromettente; ma lo sai che alcuni amici mi hanno sconsigliato caldamente di pubblicare qualsiasi cosa a doppia firma con te? Dicono che pubblicare con te non è conveniente perché non hai capito che certe cose non si dicono, ormai hai la fama di una che non andrà lontano, ci sono regole non scritte… Tu litighi sempre con tutti perché ti ostini a non capire che non si possono fare le cose buone se non ci si abbandona alla corrente e la corrente dice che devi mettere i like alle poesie degli editor anche se non ti piacciono; ho fatto un regalo a un critico, è troppo faticoso avere recensioni oneste, così fai prima, tanto la gente che ne sa, vai nel suo forum, fatti conoscere anche tu, fagli qualche complimento, non schierarti mai però, se ritieni che dica cose insensate, non dire nulla, fai finta che siano oro colato; tu non hai capito come stanno le cose, cosa vuoi ottenere con i tuoi articoli? Devi recensire cose già recensite, classici per esempio, ma non come fai tu, fai una cosa tipo sintesi di cose già dette, così saranno contenti tutti, e recensisci pure qualche volta libri di autori noti, giusto per farti notare dagli editori, non c’è bisogno che li leggi, basta che dai una scorsa alla sinossi e ti mantieni sul generico, io faccio così e mi trovo sempre bene, mi lodano tutti; senti come faccio, io mi scrivo da solo le recensioni poi un mio amico le firma sul giornale, così almeno il libro lo comprano, mi faccio conoscere, faccio lo stesso pure per recensioni di altri libri, ma secondo te posso mai leggerli tutti? Impossibile, poi faccio anche recensioni a pagamento, bisogna pur campare, non dirlo però”.

Stendiamo un velo su questo Antinferno.

https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

Comment (1)

  1. Rita

    Premesso che non sempre concordo con Dante nella sua classifica degli ignavi, il post mi riporta a una frase di un tipo che apostrofava proprio così, del genere “chi te lo fa fare, che ti sbatti a fare tanto non cambia niente”. Una frase che mi ha profondamente irritato, perchè ci lamentiamo spesso di come vanno le cose ma non facciamo nulla per cambiarle.

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