Di Mary Blindflowers© La superfetazione dell’ego, grido senza mai dire prego, il lascito, il tributo, l’assente teocrazia della coscienza, l’irriverente anacoluto senza raggiungere mai niente… Decisamente… Caro collega… Si sente, si sente… E poi l’endecassillabo abortito, l’imbuto nell’eburnea stratificata sintesi dell’è senza soggetto… Capra e cavoli confusi… Dov’è il verso, quello perfetto? Mi chiedo anch’io dov’è l’afflato, la possente forza di mitopoiesi, il […]View post →
Rugge la notte nel mio antico sangue di vampiro mentre le nuvole come cigni sfatti scuri di gridi mi cadono ai piedi sull’asfalto camminando sul filo dell’ira che ho dentro. Salto da pubblicità mesmeriche riviste e manifesti giganti, eidetiche visioni dentro patinate simboliche prigioni di massa. Son qui, enorme e fittizio, lo stimolo ultrafanico […]View post →