Social, una balena muore

Social, una balena muore

Social, una balena muore

Social, una balena muore

La temperanza, disegno da quaderno degli appunti by Mary Blindflowers©

 

Social, una balena muore

Mary Blindflowers©

 

Personaggi:

Ciotta: Socievole-social, boomer tardona semidepressa a base di tisana e di compressa.

Kurteno: pazzo.

 

Ciotta: Ecco si pressa la verdura, sminuzza la pastura, frullare, pelare le patate, non so nemmeno cucinare, ma che importa, faccio finta, amalgamare bene il tutto, un po’ di tinta per capelli per fingere sugo, et voilà, una pietanza buona e saporita da servire alle amiche socievoli in rete, per passare ore liete e farsi amare da tutti i distinti indistintamente, sì, sì, metto su pure con le foto una canzone a Santa Lucia del noto cantante de Prepori. Santa Lucia… là là là.

Kurteno (vede il post di Ciotta): Ma non era comunista de Prepori? Come lo spieghi l’inno populista a Santa Lucia?

Ciotta: (In preda ad un attacco isterico). Non si giudicano le persone, io nel mio piccolo faccio del mio senza sbandierarlo ai quattro venti! Questo non è il luogo né il momento!

Kurteno: Anche quelli sono portenti! Memento!

Ciotta: Si sta qui per parlare di vento, non è questa la sede, qui non si parla che di nuvolette fritte, di polpette, cuoricini fritti e canapé di canzoni mitiche!

Kurteno: Stitiche nel senso doppio!

Ciotta: Scoppio! Guarda che io nel mio piccolo…

Kurteno: Questa l’hai già detta poi diranno che l’autore di questo dialogo è ripetitivo e tua sarà la colpa!

Ciotta: Non ho colpe, me ne lavo le mani! Sono l’immacolata concezione del tutto e del niente! Posto foto, canzoni, poesie di altri, cincischialerie, faccio recensioni senza leggere, mangio senza mangiare, cucino senza cucinare, questa è la vita mio caro oggi! Così funziona se non l’hai capito! Adeguati o muori! E comunque sei fuori!

Kurteno: (se ne va cantando e pensando). Sono più inadeguato io che non mi adeguo e rimango io oppure Ciotta sempliciotta furba boomer tardona semidepressa a base di tisana e di compressa che si adegua fingendo per compiacer tutti? Essere felici e ciechi al mondo, insensibili alla dicotomia del vivere, incapaci di riflessione profonda per cui tutto diventa giudizio inappropriato e si censura perfino la propria voce che parla dentro un bagno davanti ad uno specchio, è diventata una moda. L’euforia del perfetto felicetto per forza mi sta stretta, come una camicia di due taglie più piccole, come un furetto in salotto.
Ci hanno levato l’infelicità, la vecchiaia, la ragione, quando ci leveranno pure la morte? Eh la morte è una cosa importante che si leva di mezzo da sola, che bisogno dunque c’è di temerla?
Non possiamo invecchiare, non possiamo parlare, non possiamo pensare, non possiamo nemmeno morire senza che più di qualcuno dica le frasi solite e prestampate sui cioccolatini di grande circostanza, ma cosa ci resta allora, vivere dentro una stanza girando come criceti? Due foto replicate all’infinito su un social, due maccheroni conditi da chissà chi e dove e quando, che tanto la memoria storica non conta nulla?
Cosa siamo diventati? Certo non è che prima fossimo dei geni, ma ora ci si autocensura perfino da soli, è come uno che si picchia da sé, ma allora chi è il matto? Io che sono matto o la Ciotta che è savia? E non c’è una sorta di cronica infelicità in questa stessa ostinazione alla felicità esposta e garantita come inattaccabile? È una sorta di dispetto mediatico, come per dire, tié, eccomi qua, ti sbatto in faccia e sui denti tutta la mia presunta felicità stile pallone gonfiato. Ma al primo colpo di spillo poi si buca tutto, si sgonfia la finzione. I palloncini inquinano pure l’ambiente, vengono ingoiati dalle balene a cui occludono gli intestini. Insomma i savi con la loro innocuità a tutti i costi, stanno partecipando a un disastro globale. Ieri parlavo giusto con un capodoglio, giacché son matto posso permettermelo, e mi diceva che un suo cugino, fratello di sua mamma, si è arenato per via di un palloncino scoppiato per troppa felicità di un utente social infelicissimo e depresso.
Ogni volta che postate un cuoricino su un social una balena muore. L’autopsia del senso parla chiaro: morta per troppa felicità estremamente infelice. 

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

 

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