Incisioni antiche, legno, rame

Incisioni antiche, legno e rame

Incisioni antiche, legno, rame

Incisioni antiche, legno e rame

Incisioni in un’edizione inglese di Shakespeare del 1880, credit Antiche Curiosità©

 

Incisioni antiche di legno e rame

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Mary Blindflowers©

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L’incisione è molto più antica della stampa e anche della stessa invenzione della carta. Lo dimostrano le primitive incisioni rupestri letteralmente scavate nella roccia a scopo ornamentale-simbolico, i cosiddetti petroglifi o graffiti. Venivano usati pezzi appuntiti di roccia più dura a forma di scalpello per incidere, o una punta metallica di bronzo o ferro. Le tecniche variavano dalla picchiettatura al graffio, da cui graffiti, appunto, ottenuti come dice la parola stessa, graffiando la superficie rocciosa o una parete di grotta. Le figure venivano anche dipinte a colori naturali e si pensa avessero un valore magico-sciamanico.
Anticamente venivano realizzate incisioni su seta e, dopo l’invenzione cinese della carta, anche su supporto cartaceo. Il Sutra del diamante (11 maggio 868), primo libro completo a stampa, ha delle incisioni.
Molti libri antichi sono pieni di incisioni in legno o rame che riproducono vari soggetti e argomenti.
Scrive la Nuova Enciclopedia Popolare ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia, ecc. ecc. Opera compilata sulle migliori di tal genere, inglesi, tedesche e francesi coll’assistenza e col consiglio di scienziati e letterati italiani, corredata di molte incisioni in legno inserite nel testo e di tavole in rame, Tomo VII, Torino, Giuseppe Pomba e Comp. Editori, 1846, pp. 243, 244) alla voce incisione:

“La prima e più antica maniera di incisione è la lineare. Segnato con la matita o con la penna il contorno sopra una ben piana e liscia tavola di legno duro, quale lo spino, il pero, il pomo, e meglio di tutti il bosso, con un ferro tagliente si scava il legno nella parte che dovrà essere bianca sulla carta, lasciando solo rilevati quei tratti segnati di matita o d’inchiostro. La tavola di legno, (supponiam bosso), secondo il metodo antico era tagliata per lo lungo delle nervature; onde il ferro che dovea incidere non incavava per tutti i versi in egual modo, ma per fare un solco eran necessari due tagli l’uno contro l’altro, i quali in basso di raggiungessero, per portar via senza sbavatura, la piccola scaglia. Perciò servivansi di un ferro a doppio taglio, a forma delle picche nelle carte da gioco, inastato fermamente su d’un manico, e tenuto aguzzo e tagliente il più che fosse possibile. Ma ognun vede che per ogni incavatura dovendo dare due tagli, quella incavatura necessariamente restava alquanto larghetta, e nell’ombre delle carni faceva male ed appariva crudetta. Di più non si poteano girar con bastante facilità i contorni, poiché il taglio a seconda delle nervature, riusciva agevolissimo, ma incontrava ostacolo di traverso ad esse. Né mai i contorni che cadevano di traverso rimanevan così sottili e così netti, salvo per un’abilità e destrezza grandissima nel maneggio de’ tagli. Così apparivan dure le piume, le barbe e le capigliature; così le mezz’ombre terminavano ottusamente. L’incisione in legno tuttavia durò secondo questo metodo fin quasi ai nostri giorni, ed è solo da circa trent’anni, che in Inghilterra si trovò altra miglior maniera, la quale in breve fece tanto progresso da rivaleggiare, per poco ancor che si perfezioni, se la cosa è possibile, da rivaleggiare quasi coll’incisione in rame. Ciò fu che invece di segar per lo lungo il bosso che dovea servir per le stampe, si segò per traverso ad angolo retto colla direzione delle nervature, cioè, orizzontalmente al fusto della pianta. Così, fatte le assicelle da incidere, e disegnatavi sopra la figura con un bulino a triangolo acuto nel vertice, come si usa in rame, si conduce il lavoro. Il bulino trovando tutta la superficie parimenti resistente, può girarsi agevolmente per ogni lato, può lasciar linee sottilissime senza scaglie e sbavature; e poiché stacca subito il legno che incide, non è più necessario il doppio taglio per ciascheduna incavatura. In questo modo incise noi veggiam magnifiche stampe di libri inglesi illustrati, in cui con sottilissimo magistero, ogni cosa è delineata con tanta verità e precisione, che eccita meraviglia; in questo modo bellissime edizioni parigine, ornate di tutto il lusso tipografico, ingannano, siam per dire, chi non è più che mediocremente perito, sembrando esse intagliate nel rame: in questo modo Italia e Germania ora cercan di emulare Francia e Inghilterra; e le stampe intercalate nel testo della nostra Enciclopedia, sono tutte incise secondo questo novello metodo in legno… L’incisione in legno con qualsivoglia metodo eseguita, dura fresca per una lunghissima tiratura, e differisce dall’incisione in rame, nell’aver essa il disegno in rilievo, per cui si stampa coi torchi tipografici, e questa in incavo, onde richiede un torchio apposito. La incisione in rame, è o a semplici contorni a bulino, o all’acquaforte, ovvero a bulino nel gran genere, a tratti liberi, punteggiamenti, alla maniera nera, all’acquatinta. Quella a contorni a bulino è la più semplice, e la prima che si adoperò. Ad eseguirla gli incisori fanno un lucido del disegno già ridotto alla richiesta grandezza; tingono il lucido con matita rossa e fanno il calco sul rame preparato con una leggiera vernice nerastra, la quale fa sì che tutto il contorno vi appare distinto. Allora colla punta, che è un ferro cilindrico acuminato al vertice e grosso quanto una comune matita in legno, si nota nel rame tutto il profilo; e, ciò eseguito, col bulino si rinforzano gli scuri, si affondano i tagli, e si danno i colpi di forza e di delicatezza. Allora il rame può consegnarsi allo stampatore perché ne tiri alcuna prova; dalla quale considerato l’effetto, scorgesi in quali luoghi ancora si debba ritoccare. Tutte le opere di incisione vogliono essere intagliate al rovescio, vale a dire la parte che è la diritta nel disegno deve essere la sinistra nel rame, perché nella stampa ritorni poi a destra: e ciò si esegue dando la matita rossa sul lucido dalla parte stessa che si disegnò e volgendo la carta e per la trasparenza di essa eseguendo il calco sul rame preparato. La carta di cui si servono è la vegetale, e perciò agevolmente si presta a quest’operazione. In qualsivoglia genere di incisione, di cui noi siamo per discorrere, s’avverta che il calco sulla lastra e il disegno con la punta si fa nel medesimo modo…”

Il valore di un libro antico è aumentato in presenza di incisioni di legno o tavole di rame.

https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.youtube.com/watch?v=L6-gb7XcZRM

 

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