La censura dei mediocri anche sui classici

La censura dei mediocri anche sui classici

La censura dei mediocri anche sui classici

Di Mary Blindflowers©

Fatevi un sonno, credit Mary Blindflowers©

 

La censura è l’arma di chi non ha argomenti ma oppone alla discussione l’oscurantismo e il buio delle sue non-idee preconcette, è la mala pianta del mediocre che non ha nulla di dire oltre il confine di un cancello saldamente costruito dal potere. Chi applica la censura è sempre un vile perché rifiuta la dialettica costruttiva e il dialogo, a favore di un atto di prepotenza gratuita quanto opinabile. La censura è infatti tipica dei regimi totalitari che impediscono la libera circolazione del pensiero sganciato da logiche putrefatte legate al giardinetto mediocre di pochi accoliti depensanti e servili. Chi è porco non può diventare cigno, con tutto il rispetto per il porco e per il cigno che sono in realtà entrambi animali nobilissimi, rispetto a certi individui repellenti a due gambe e una testolina vuota che si fanno chiamare uomini e donne, persone umane che esigono, non discutono, perché il loro parere e la loro visione del mondo e della vita diventa nelle loro zucche piccole, legge incontrovertibile. La censura è propria dei servi che meritano di vivere in un microuniverso mediocre in cui si beano di crogiolarsi, come bestie nel fango, ed è talmente assurda, talvolta, da rasentare il grottesco. Grottesco è infatti che gli amministratori di un gruppo che parla di classici, “amo i classici”, banni chiunque osi permettersi il lusso di un’interpretazione personale sugli stessi, che devono essere presentati giammai in chiave critico-innovativa, ma in chiave frusta, una formula logora a cui il potere abitua come ad un sonnifero che intorpidisce le coscienze. Che poi gli amministratori di questo meraviglioso gruppo non si preoccupino nemmeno di discutere circa le motivazioni della loro censura, non è poi così grave in un Paese che dorme da secoli nel sonno della mediocrità buonista e politicamente corretta. Che gli stessi amministratori postino nei loro profili cuoricini e gattini fa parte del gioco dei figurinanti e delle simpatie a basso costo programmato di idiozia pre-infiocchettata e innocua sopratutto. Il messaggio è che i classici non devono servire a nulla se non possiamo nemmeno usarli per interpretare il presente, rappresenterebbero un mondo scolastico-retorico a parte. Questo significa aver letto i classici senza capire un tubo perché storditi forse dai belati delle pecore dentro il cancelletto del già dato. E nemmeno l’untuoso signore che segnala in anonimato come spam o frode articoli che non concordano con la sua personale visione del mondo, deve avere un cervello molto brillante, mentre si sfrega le dita pensando di aver fatto un gran gesto eroico a segnalare tutto ciò che lo disturba, senza accorgersi che forse il disturbo vero è dentro i suoi pregiudizi da bigotto indottrinato e la sua incapacità di accettare opinioni diverse, quel famoso e democratico pluralismo che viene rispettato solo in teoria, ma poi nella pratica è vilipeso.

Insomma o siete dentro il cancello o siete fuori. O siete esseri pensanti o mediocri censuranti, zucchette dalle bocche strette.

Sono scelte personali che si riflettono sugli universali. 

https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

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