Di Fremmy©
Vivido
sentimentalmente erto,
galleggiavo
in tepore uzbeco
su
tele assonnate e fantasmi a pois.
Lenzuola
macchiate di carta e rancore
cerchiavano
le mie braccia, attonite
nel
vizio del concreto isolarmi al bianco.
Gergo
di vezzeggiativi inanimati e sparo,
pennelli
di tungsteno e svengo sul cotone,
la
tua sagoma di regio ardore imbalsamato
desta
un mio rigolo di essenza desueta
nel
frammento in cui il tempo si specchia.
Ti
ho attraversato, alberi e rami ho indossato,
il
tumulto del tuo animo è fatto d’olio,
in
tavola ho raggirato un velo e ho spento
il
finto occhio di sapone e miele del vento,
mi
hai rapito, una vertigine di mare hai colmato.
https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/