Di Maria Concetta Giorgi©
Ferma a pensare, credit Mary Blindflowers©
Credo sia fondamentale avere rispetto quando si scrive di altri, quando si parla della vita e del lavoro degli altri. Serve guardare all’indietro, prima di porsi sempre e solo davanti.
Sì, si sparla degli altri su Fb, è un vociare continuo, come di chiocce nel pollaio. La confusione è enorme, non ti salvi, il rumore è schiacciante, pesa.
E’ perduto il senso di ciò che si scrive in questo cicaleggio, prevale il pettegolezzo.
Occorrerebbe stare in silenzio.
Fermi lì a pensare.
Pensare che quando si scrive le parole contano.
Pensare che quando scrivi, chi legge, non ha bisogno della superficie, ma della profondità.
La profondità dei semplici, quelli che non hanno bisogno di fare le primedonne per dimostrarsi.
Non hanno bisogno di seguaci per essere, sono di per sé.
Che scialacquio di tempo e di parole, e questa orribile voglia di prevalere, di avere il primato su tutto, di cercare per forza il consenso…
Ciò che veramente è, lo trovi nella forza delle idee, delle convinzioni, in ciò che viene dallo studio, quello vero, che mai porta a danneggiare gli altri.
Qui sì che vale il consenso, che acquista significato.
Lavorare con-senso, sentire, pensare, credere.
Studiare, perché la cultura diventi quel servizio che la vuole libera dai giochi di potere, il potere degli opportunisti e dei vili.
Quando calpesti senza farti domande, per il gusto di farlo, non fai del male solo al tuo interlocutore, bensì, ed è più grave, non rendi giustizia alla parola, la maltratti, l’opprimi, l’assoggetti.
Amico, ti do il mio povero parere,
non vali perché offendi, non vali perché fai rumore, non vali perché maledici.
Non sei forte, perché non hai virtù.
La virtù è una disposizione dell’animo volta al bene, e tu sai cos’è bene? Hai il coraggio dei puri?
Amico, tu vali perché sei in grado di capire quando sbagli, quando è il momento di tacere.
Rimani in silenzio a riflettere.
Solo in questo modo diventerai luce e suono.
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