Di Lucio Pistis & Sandro Asebès© . Agli dèi della mattinata . Il vento scuote allori e pini. Ai vetri, giù acqua. Tra fumi e luci la costa la vedi a tratti, poi nulla. La mattinata si affina nella stanza tranquilla. Un filo di musica rock, le matite, le carte. Sono felice della pioggia. O […]View post →
Di Mary Blindflowers© “La pietà del bianco”, di Antonella Taravella, libro autoprodotto, dedicato alla madre, è il trionfo di un verso convenzionale e artatamente intimistico, fondamentalmente innocuo nel suo dispiegarsi a loop. Completa assenza di qualsivoglia tematica sociale. Ridondanza di immagini che si ripetono per dare la sensazione del bianco e del nero, della luce […]View post →
Di Mary Blindflowers© Folla di fedeli / nell’ultimo profumo d’aprile,/ vigilia dell’evento/ del Papa beato/. Sono i versi stantii e privi di verve di Antonio Bicchierri in Testimoni del tempo, Il Convivio edizioni, un libro di poesie che definire scritto coi piedi dentro il sistema e la testa dentro l’assenza di ogni significato, è […]View post →
Di Feffo Porru© Labirinto, spora, madri, ali . Labirinto . L’ emofobico cuore era un venditore di varecchina sulla strada di un Teseo sprovveduto che non fece ali col filo d’Arianna. Oh Minotauro disceso da passioni inconsce abbattuto da un isolamento che come fioretto t’infilzò la vita che come nutrice t’imboccò di morte , […]View post →
Mary Blindflowers© . La recensione di Sir Edward Byron . Lord Edward Byron era un vecchio aristocratico che odiava gli aristocratici cui suo malgrado apparteneva. Lo sapevano tutti che non era il parto delle viscere di Lady Marion, sua madre ufficiale, ma di una serva con cui suo padre da giovane si era […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il pioppo e i poeti . Poeti scantano alla luna nuova, covano uova di magnificenza, con le zampette alette brulicanti ritrovano l’orgoglio in cotolette e santicanti, poeti spioppano alla luna vecchia, e su una secchia declamano orazioni, il pioppo ride giusto e se coincide con la terra con il fusto […]View post →
Di Feffo Porru© Invagino nell’orcio di Pandora Anche se invagino nell’orcio di Pandora gemo l’echino che odia i subacquei piango anfore fenice sequestrate dagli archeologici. È preda l’inerme mia innocenza tra ossessioni statiche al cilicio culturale e individualismi senza diottrie di membra. È ostaggio il mio decorso senile e declupo di un […]View post →