Mary Blindflowers©
La definizione del tempo, domani
Con o senza reti?
Il capo della stiva,
umorale a dita strette,
ha la mezza giunca diva,
le ghette tughe rughe del tomista,
chiare fughe d’arrivista in etica d’acciughe.
Il capo della piva è una lattuga prêt-à-porter,
éditeurs allez-vous coucher!
La svista del sistema è l’aneurisma
nella scorza nel discorso,
percorso lento,
cataclisma nel gemito del fiume
attende filosofi d’albume all’è per forza,
auteurs allez-vous biner, marcher, payer, manger et surtout prier!
Poeti peti, atleti d’autoreti, apologeti, saccaromiceti,
se la notte di Parmenide trastullasse marionette?
Ma i polli con o senza alette?
E gli apoforeti?
Con o senza reti?
.
La notte
Il mattino impiccato
a una punta di stella
sanguina con gli interpianeti,
sogni, caos inespressi, esegeti storpiati,
contro l’abbecedario notturno,
horror da avanspettacolo, apoforeti impazziti.
Sogna la notte dentro lo spazio infinito,
scarta le stive segrete del mondo,
lo rende pulito
dai calcoli biliosi dell’alba,
dall’avvocato in cravatta
che schiabatta sentenze.
Muore di fame la notte,
dentro il suo guscio di platino fine,
davvero così poco incline
alla sostanza del tempo.
.
Domani
Domani è un sogno
che sa di intangibili cernite,
è un luogo comune,
a prescindere,
un folle volo di sparsa memoria
nell’illusa questione
della definizione del tempo.
Domani già non ha senso compiuto,
è un anagramma, un anacoluto,
un sole nero, finito.
Domani mai esistito
ha l’acre sapore dell’inverno impigrito.
Non vedete che l’oggi è già ieri?
Tu c’eri?
.
DESTRUTTURALISMO Punti salienti