Scegli quello che vedi

Scegli quello che vedi

Scegli quello che vedi

Scegli quello che vedi

L’acquirente, tecnica mista su tela, Mary Blindflowers©

 

Fluò©

Scegli quello che vedi

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E poi ci sono quelli che… la tolleranza è tutto, a costo di mettersi abbondanti strati di prosciutto d’organza sopra gli occhietti lucidi di commozione libresca e clownesca.
Ci sono quelli che… siamo liberi di sceglierci il libro che vogliamo, basta andare in libreria. Se uno deve comprare la frutta va in frutteria, se deve comprare un libro in libreria, ovvio. Niente di più semplice, no?
Purtroppo non è proprio così.
I figli-finti di Alice e di Pinocchio, che vivono nel Paese dei Balocchi e delle libraviglie, hanno una buona parola per tutto, le striglie per chi va oltre il riduttivismo e accettano come frutto ogni dono dal cielo, il settimo. Dicono, compunti, io scelgo, come se ne avessero seriamente la possibilità e quando si tratta di libri, sono espertissimi.
Dopo aver riempito le bacheche social di pubblicità di libri pubblicati dai grossi editori, libri che non hanno alcun bisogno di essere postati, che tanto ci pensa il partito e il papà accademico dello scrittore a fare il marketing, eccoli sgambettare per bacheche affermando sicuri un principio a base esilarante. L’editoria fragrante ci farebbe scegliere cosa leggere. E qui vien da ridere solo a pronunciarle queste parole. È come andare da un fruttivendolo che vende solo mandarini e angurie e che dice che tutta la frutta del mondo consiste soltanto in mandarini e angurie. Non esiste altro. Siccome ci sono mandarini e angurie, il cliente che sceglie i mandarini, dirà, ah io sì che so scegliere, i mandarini sono più aromatici. E il cliente che ha scelto le angurie penserà che chi ha scelto i mandarini sia di base, un fesso, perché in estate le angurie sono più dissetanti e dietetiche. Il problema è che nessuno dei due si accorge che esiste altra frutta, la scelta è imposta. Lo stesso accade in libreria. I libri che arrivano in abbondanti copie in quei santuari del commercio, sono assimilabili a mandarini e angurie, prodotti sempre dallo stesso agricoltore e messi nello scaffale del rivenditore in bella vista. Ci sono altri agricoltori che producono altro ma chi entra in libreria non lo sa e finge di non capirlo. Quando dice io scelgo, alla fine siamo liberi, diventa il beniamino del sistema. Certo, siamo liberi di scegliere roba già scelta dall’alto, autori già destinati a diventare noti e venduti. Il lettore non sceglie ma è agito. Il meccanismo è semplice: come fai a comprare una cosa che non vedi? Impossibile. Se non sai che esiste non puoi comprare un prodotto e in libreria esistono solo gli autori che dall’alto si vuole esistano, gli altri sono esclusi dal gran gioco della distribuzione. Un po’ come in televisione. Chi va in tv a pubblicizzare il suo libro? I cattedratici, figli di cattedratici, i giornalisti figli dei giornalisti, i pupilli di qualcuno. Si mettono lì, tutti comodi nella poltroncina o nella sedietta, si aggiustano i capelli, si sistemano gli occhiali, e ci raccontano come si vive, danno consigli sull’umidità dell’aria, sull’educazione dei giovani, sul rapporto genitori figli, sulla salute, sullo shopping, sui calzini, sulla guerra vissuta e capita in salotto, sui profughi, etc. Insomma sono tuttologi. Sanno tutto di tutto, non c’è settore dello scibile che non sappiano affrontare, per poi in extremis, come per caso, come se non fosse l’unico motivo per cui stanno lì a sciorinare castronerie, eccoli mostrare il loro ultimo libro che, ovviamente sarà disponibile in libreria in pile e pile, come una mazzata sulla nuca. Gli altri libri? Non esistono. O meglio esistono ma sono nati per essere nascosti dal sistema che ovviamente chiude le porte alla distribuzione in modo che i libri di un autore non raccomandato non si vedano in giro, né tantomeno in libreria. Ci mancherebbe! Si correrebbe poi il rischio che qualcuno li compri! Che scandalo intollerabile! Cuore non vede, portafoglio non duole. L’io scelgo in queste condizioni è una scelta imposta e i tolleranti allo zucchero filato e miele, quelli che… è giusto che vengano pubblicati anche libri spazzatura, perché tanto loro sanno scegliere, perché sono intelligenti, sanno bene come funziona e lo sanno anche mentre continuano a postare foto dell‘ultimo libro pubblicato dallo scrittore più in del momento, mentre ripetono a se stessi che lo hanno scelto.
Scegli quello che vedi e niente più e quello che vedi lo vedi perché qualcuno ha già deciso per te. Tutto questo lo chiamano cultura. In sintesi una fregatura. E gli stessi autori figli del rettore e del partito, che monopolizzano le librerie perché raccomandati, fingono poi di scandalizzarsi e ricorrono ai sali purgativi se un macaco imbottito di soldi, nel 2023, come nel Medioevo, dice che i figli dei falegnami devono fare i falegnami. Di certo, se non si vendono a un partito, non fanno gli scrittori. Se scrivono non se ne accorge nessuno, siatene certi.

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Libri Mary Blindflowers

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    Presi a fare la campana tintinnando DIN DON DAN
    quando lessi il VINCI CODE pennellato da BROWN DAN.
    Dopo poco tempo presi a ululare AHIA! AHIA!
    ché del prode e pio Riccardo lessi LA PIETRA DEI MAYA.
    E capii che Riccardino, all’anagrafe MERENDI,
    sigillava dei prodotti, ahilui!, non a marchio FENDI!
    Che sciagura! Che destino! Che fratello sfortunato
    lui costretto dai DAN BROWN ad un sottocampionato!!!
    Io non scelgo ciecamente tutto quello che si vede!
    Là su quegli espositori c’è parecchia malafede!!!

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