Di Mary Blindflowers©
L’epoca dell’aggancio che dà slancio, lo schiocco del famoso e prosaico calcio, l’accademico che può fare ciò che più gli aggrada, come il lupo all’agnello della famosa antica favola, tanto ha favorevoli poteri a sostenerlo. Sono secoli che nelle università italiane vigono baronato, guerre interfacoltà, raccomandazioni e carriere posticce, facciate commisurate a false carte vincenti, ma tutto questo movimento peristaltico di luoghi che dovrebbero essere templi della cultura famosi nel mondo, e che invece sono covi della casta che produce altra casta che spinge altra casta e tutto impasta e tutto guasta, non sembra essere argomento di pubblico interesse perché è deciso che la poesia che conta non debba dare fastidio a nessuno, parlare di fiori fragranti dentro splendidi giardini di violette profumate in cui il poeta, perlopiù un fannullone di origine alto-borghese, dovrebbe grattarsi le guance e non solo e macerare, grattare e macerare, macinando i suoi pseudo-drammi esistenziali messi in piazza attraverso un verso qualunquemente piacevole, esteticamente bellino, unto e trino, che riscuota l’approvazione generale ai buoni sentimenti. La poesia che conta, sconta la pena del silenzio a tutti i costi su ogni argomento fastidioso e che richiede una riflessione in più. Siccome non faccio poesia che conta-sconta, visto che non sono nemmeno, scrivo ciò che credo sia oggi materia fondo e sfondo per una “poetica” (sempre tra virgolette perché le definizioni potrebbero rimandare al loro esatto contrario e quindi lasciano davvero il tempo che trovano) che esprima attraverso il gioco di parole, l’idea che forse non viviamo in una bolla di sapone o in un mondo esattamente ideale. Vogliamo parlare poi in questo mondo perfetto decantato dai poeti bene, di certi ricercatori che dicono che l’ambiente universitario italiano è uno dei più sani della società? Avete mai parlato con un oste che vi versa del vino? Se pure il suo vino fosse aceto, può mai l’oste dirvi che non è un’autentica delizia? E i servi dell’oste potranno mai testimoniare che il marrano vi ha versato dell’aceto anziché del vino?
…
Rogna gogna brizzi frizzi
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Poteva il cipriota contro l’eco bieco copiapiteco top?
Poteva mai nessuno contro turrini fogna di bologna doc?
Bussa lo sbieco.
Top toc top toc,
brizzi frizzi slizzi testi, rogna
derubi e festi, lesti allesti
cesti nesti innesti su lavori
cori fotocopia alla vigogna,
allori accademici fulgori, mogna alla svedese,
ma dimmi, chi butteresti nei tombini e sulle pire accese?
I turrini, i brizzi, gli interessi,
la casba ha un nome in codice metessi,
pregresso d’abomini, misirizzi,
l’indice di decesso è tratto alla menzogna,
ma il mondo è sempre molto soddisfatto
quando il povero derubato fesso, è ormai alla gogna.
Il dado non è tratto ma contratto, ritratto,
e già allo sfratto nel ritratto del sottratto tumefatto.
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https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/
https://en.wikipedia.org/wiki/Plagiarism
Florilegio della controgogna per plagiatori doc espressa in martellanti omeoteleuti!