Di Mary Blindflowers©
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Tellurico mostro di magia esiziale nella cantina abbandonata
al ritmo arcaico della lampadina semilluminata;
oscurità tra fauci d’ogni sopito moto, occhi sirene, meliloto,
pianti di iene cigolanti motivetti sulle aiuole del mattino buio ai peristili.
L’underground non si descrive se non nella linea sottile
tra il riverbero tondo e l’ombra incivile di se stessi,
riflessione posturale mondopianeti e stelle estinte catturate dai concessi…
E la cantina è calda di buone nuove, come ventre fatato di falena
e si muove, come cera,
wooden puppet dentro la balena.
Ali spezzate da feroci crune attraverso cui è impossibile passare.
Chiaro giorno scuro incerto, stelle ruminate nel fondo del tuo water.
(2015)
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