Home robot di Roby Guerra (Stupor Mundi)

Home robot di Roby Guerra

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Stupor mundi, credit Mary Blindflowers©

Di Roby Guerra©

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Evidentemente esiste un nesso non banale ma fondamentale..

Secondo Voi se una scimmia pilota manualmente un’astronave che succede?

Bisogna ritornare semplicemente a Darwin: il mondo creato dalla scienza e dalla tecnologia, piaccia o meno equivale alla Terra che ha incontrato il Pesce quando –per qualsivoglia motivazione casuale o se si è credenti – disegno divino – uscì dall’acqua, appunto sulla terraferma: e per sopravvivere fu costretto o desiderò (se siete poeti o mistici) trasformarsi in Anfibio. Altrimenti si sarebbe estinto o semplicemente Depresso per tutto il suo ciclo biologico…

Appunto: sia a livello soggettivo che collettivo, oggi nasciamo in un mondo informatico creato dalla scienza e siamo invece educati a viverlo ancora come se fossimo scimmie, semplicemente uomini del passato prescientifico: dinamica storica che vediamo e che deve essere vista in senso sistemico (con noioso linguaggio tecnico) o meglio globale: mentre invece da un pezzo al massimo anche pur riconoscendo il nuovo binario e il nuovo treno necessario ci si limita a cambiare qualche vagone o la locomotiva o anche il binario, ma non l’intera ferrovia necessaria, binario e treno incluso. 

L’effetto radicale e totale non parziale di secoli di rivoluzione scientifica, industriale, elettronica hanno trasformato la mente umana: il mondo esterno sociale è una macchina funzionante in base a regole, leggi, valori piu o meno taciti scientifici. Ma le nostre menti? Pur già programmate per forza di cose e di interfaccia fin dalla nascita con l’ambiente esterno siffatto, fin dai vagiti sono come inquinate da valori preesistenti scientifici, dai valori religiosi o filosofici o politici o economici su cui ancora la maggioranza delle persone costruiscono il proprio Io o Sé.

Si pretende di vivere nuotando sulla Terraferma!

In principio invece i valori scientifici che esistono eccome: alcuni nel Novecento hanno captato eccome la trasformazione della mente umana: citiamo soltanto alcuni sociologi e scienziati anche outsiders rispetto alla comunità sociologica e scientifica convenzionale stesse, pur, sia ben chiaro, nientaffatto dei Guru o degli Incompresi, anzi soprattutto alla luce dei tempi recenti, parecchio accreditati. Ovvero Marshall McLuhan, Alvin Toffler e lo stesso almeno parzialmente (un poco troppo positivista ancora) Jacques Monod. Ma già prima di loro, proprio in ambito psicologico sebbene fortemente intriso in questi casi di letteratura, proprio Freud e anche Jung (quest’ultimo in dinamiche ancora più complesse e ancora parzialmente criptiche)

McLuhan, persino è stato forse il primo in assoluto ad analizzare la storia della mente umana nelle sue trasformazioni per effetto della tecnologia, dalla pietra levigata al computer! Toffler in un paio di famosi bestsellers, Lo shock del futuro e La Terza Ondata ha praticamente diagnosticato la tecno- depressione contemporanea ante litteram, al suo stato nascente, prevedendone anche certi sviluppi se la società non si fosse adattata alla nuova era nascente informatizzata. Mondo nel Il Caso e la Necessità, almeno potenzialmente ha spiegato già quasi il salto nel vuoto della specie umana nel suo tentativo puramente intuitivo, non guidato dalla conoscenza scientifica, di adattarsi al nuovo ambiente tecno scientifico. Molti anni prima, Freud aveva ben identificato la sanità mentale con lo spirito scientifico… e Jung a modo suo aveva ben dimostrato il ruolo attivo del Passato (che chiamava sistemicamente Archetipo, ovvero tutte le Credenze pre-scientifiche ) a livello psicosociale nel Presente, ruolo da decifrare per adattarsi alla modernità.

Sia ben chiaro, siccome l’espressione adattamento è mediaticamente compromessa (nel Novecento e non solo s’intendeva e si intende ancora… adattarsi al mondo dominante economico per il migliore successo economico…) la si intenda d’ora in avanti in senso appunto conoscitivo scientifico, creativo e libero!

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