Uno scrittore vero vive nel mondo che non c’è©

Uno scrittore vero vive nel mondo che non c’è©

Di Mary Blindflowers©

Il pranzo è servito (detail), oil on canvas by Mary Blindflowers©

 

Il Signor X è un signore che scrive libri e che da tempo immemorabile ha riposto speranze, illusioni e sogni nei cassetti del mondo che non c’è. Vi chiederete forse perché.

Il Signor X prima di pubblicare il suo primo libro, era un uomo fiducioso, gioviale, allegro, simpatico perfino. Poi disgraziatamente scrisse la sua prima opera. Dopo aver avuto a che fare con degli psicotici in stadio avanzato che pensavano di fare editoria, riuscì anche a pubblicare il suo libro senza spese con un editore molto piccolo che, piuttosto che pagare i diritti ai suoi autori, si sarebbe fatto cavare tutti i denti senza anestesia o pestare e tagliare tutte le dita come nei film sulla mala. Ma questo il Signor X, quando strinse la mano a quella specie di d’Artagnan un po’ pingue e imbiancato che si definiva pomposamente editore, non lo sapeva. Quindi il nostro eroe, dopo aver pubblicato il suo libro, pensò che una recensione onesta e sincera, forse avrebbe aiutato la diffusione della sua opera. E così, nella sua ingenua bontà un po’ ebete, si mise seduto, cercò le mail di vari giornali e scrisse: “Spett.le Signora Y, Gentile Signor Z, ho recentemente dato alle stampe il mio libro, vorrei farle avere una copia in recensione”.

Nessuna risposta.

“Vabbé”, pensò il Signor X, “ci sono tantissimi autori che hanno pubblicato molti più libri di me, con editori importanti, è normale che non mi rispondano. Ma un giorno…”

E così il Signor X pubblicò altri libri, cambiando sempre editore, dato che nessuno degli editori coi quali aveva pubblicato, pensò di rispettare il contratto, pagandogli i famosi diritti d’autore, i grandi sconosciuti dell’editoria italiana.

Col tempo il Signor X, da allegro e simpatico che era, divenne ombroso e scontroso. Si rese infatti conto che per pubblicare con un grosso editore ci sono due strade, avere tanti soldi che consentano le giuste frequentazioni salottiere, oppure vendersi, diventare esperti nell’arte della simulazione e della piaggeria, iscrivendosi ad un partito politico, all’associazione cattolica, ad un costosissimo corso di scrittura creativa per soli ricchi sfondati che devono imparare a mettere l’accento sulla è, etc.

Ma il Signor X non era ricco, non era nemmeno tanto bravo a simulare e non gli andava di iscriversi ad una partito, così capì che non avrebbe fatto mai carriera. Pazienza. Smise di mandare inutili e ignorate mail alle redazioni dei giornali un bel giorno di primavera, quando un suo amico scrittore, Signor R, che di tanto in tanto otteneva delle recensioni gli telefonò:

“Ciao X, come stai?”

“Bene, grazie”.

“Scriviti una recensione che poi un mio amico giornalista te la pubblica sul giornale tal dei tali”.

“Come sarebbe?”

“Fai quello che ti ho detto, non mi avevi detto che volevi una recensione?”

“Sì, ma vera, fatta da un giornalista serio, mica da me con la firma di un altro, ma che porcheria è?”.

“Non fare il difficile, lo sai come vanno le cose no?”

“No, non lo so, spiegamelo, quando mai si è visto che uno si fa la recensione da solo e poi altri la firmano? Per me è una truffa!”

“Senti, ti devi svegliare, tu vivi nel mondo che non c’è, oggi si fa così se no sei fuori, kaputt, finito, ignorato da tutti, un intellettuale isolato, un signor Nessuno, capito?”.

“Pazienza a me piace essere Nessuno, ha i suoi vantaggi”.

“Come pazienza? Non volevi la recensione?”

“Non così, ti ringrazio, ma non mi interessa”.

“Ma hai visto quanti like mi hanno messo nei social?”

“Ho visto”.

“Gente che fino al giorno prima non mi aveva neppure notato”.

“E questa gente sa come hai ottenuto la recensione?”

“Ma certo! Lo sanno tutti come si fa. È un tacito accordo!”

“Una silente e dilagante corruzione”.

“Ma quale corruzione, questa è sopravvivenza mio caro, tu vivi nelle favole!”

Il Signor X riattaccò piuttosto amareggiato, pensando che uno scrittore che vive nel mondo che c’è, dichiarando che gli sta bene così e assoggettandosi al gioco dell’inganno, non è nemmeno uno scrittore, specie se le recensioni le ottiene truffando con la complicità degli amici che lavorano senza merito dentro una redazione di giornale.

Fu così che il Signor X decise che della recensione non gli importava più nulla, perché da quel momento decise di vivere per sempre nel mondo che non c’è, anzi si rese conto di essere sempre vissuto lì e non altrove. Rise di gusto quando vide il Signor R che in un post sproloquiava contro la corruzione dilagante della politica e della società contemporanea. Un riso amaro, triste, che solo uno che vive da quando è nato nel mondo che non c’è può capire.

Questa è una storia vera e il giornale in questione è un quotidiano sardo a larga diffusione.

Comment (1)

  1. Rita

    Un gioco molto sporco che sottintende: se paghi ti recensisco positivo e pubblico anche con grande eco. Pubblicare tutto e di più non è serio affatto da parte di chi fa questo mestiere.

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