Il citazionismo dei cadaveri

Il citazionismo dei cadaveri

Di Mary Blindflowers©

Maschere, mixed media on paper by Mary Blindflowers©

Il superamento della contingenza è il sogno non concretato, la metamorfosi che condurrebbe alla saggezza, se solo fosse realizzabile nella vita di tutti i giorni. Superare le avversità consentirebbe, secondo alcuni filosofi della domenica, splendenti di luce riflessa, di essere supremamente felici e interessanti. Così le pillole per il raggiungimento della felicità in stralci di saggezza leggi e predica, diventano moda. Va molto in voga oggi il citazionismo. Si citano stralci di libri sul Buddha presi da Internet, senza aver mai letto nulla di filosofia Buddhista, si cita la Merini, continuamente, come esempio di pazza sapienza; si citano addirittura pezzi dei Vangeli, della Bibbia, del Corano, facendoli diventare massime da portare in tasca e utilizzare in caso di depressione galoppante. Si cita Bukowsky, anche le sue poesie meno riuscite che, comunque fanno sempre tendenza. Si incorniciano le frasi di Oscar Wilde dentro quadri di cuoricini e palloncini colorati. C’è un depauperamento del libro, un impoverimento generale dei principi di base che vengono adattati alle fisime di ognuno. Leggere e capire è difficile ma citare continuamente senza comprendere quasi nulla, appare più semplice. Ma non tutti citano frasi trite di personaggi noti. Alcuni, che pensano di essere più intelligenti, usano anche il citazionismo per vendetta, avendo mal digerito una recensione al loro libro, dedicano il loro preziosissimo tempo a sbirciare nella bacheca dell’odiato nemico, stralciano pezzi di conversazione, li copiano e incollano dentro un file e poi ci costruiscono attorno un castello di fantasie degne del peggior Harmony quinta categoria, stravolgendo completamente il senso originario degli interventi e servendo su un piatto freddo di stupidità la loro stessa boria fritta che poi viene anche commentata come oro colato da sfaccendati che di letteratura, poesia e arte capiscono ben poco, ma si intendono parecchio di gossip a buon mercato, utile per nutrire menti mediocri e credulone. Poi convinti di aver reso un servizio all’umanità con le loro menti luminose, questi personaggi insistono e costruiscono articoli su articoli, con pezzi raccattati qua e là dal web ed opportunamente inseriti in contesti completamente differenti da quello originario, in modo che il significato ne sia stravolto. Non avendo energie creative da spendere, si dedicano al collage, attività con cui imbastiscono articoletti da pollaio mediatico, di scarsa qualità letteraria, per poter poi dire che svolgono un servizio di informazione sull’editoria italiana, come se un recensionista che ha scritto che il loro libro è orribile, fosse tutta l’editoria italiana. Chiaramente in malafede riescono a cadere nel ridicolo, presentandosi come novelli Don Chisciotte che con una lancia grossa come un ago, cercano di cavare il ragno cattivo dal suo buco. Peccato che il ragno, mentre guarda i cadaveri dei citazionisti dall’alto della sua ragnatela d’acciaio, se la goda di gusto, pensando a quanto possa essere meschina e sciocca la natura umana. Quel ragno così avrà tante belle storie creative da raccontare.

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-punti-fermi/

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