Politica dei meschini borghi

Politica dei meschini borghi

Politica dei meschini borghi

Di Roby Guerra©

Politica deI meschini borghi

Vada a pattinare, credit Mary Blindflowers©

 

La querelle campagna-città, si sa è di lunga data, dall’aurora della rivoluzione industriale; nella cosiddetta era ecologica, dopo un secolo di avanguardie moderniste, ha anche un senso volendo per visioni neo-urbaniste e antropologiche post-industriali più evolute: la scienza, anche le scienze sociali funzionano così, in base ai fatti, che domandano- da Kuhn a Popper- necessarie rettifiche oltre i meri desideri soggettuali… Va da sé, un conto è il neo-progresso, altro il luddismo, ritorno all’ordine nostalgico preindustriale. Questa dinamica vale, nel 2016, quando si ragiona come Rete e processi di Sistema- elettronico-anche per la critica d’arte. Poco importano le cause soggettive – almeno in certo senso – di eventuali discussioni e polemiche – sull’essenza o l’assenza, neologismo post Eco e l’opera aperta almeno… o anche post Deleuze- del testo in sé analizzato; si analizza il testo secondo ampie e infinite ormai ad personam opzioni critiche possibili, dettate non da visioni oggettive e oggettivanti dell’oggetto analizzato, ossia del testo puro e crudo, ma da rancori personali che un blogger piccato prova per essere stato a sua volta prima recensito. Si va dunque al di qua o al di là del testo, sorvolandolo liberamente, come gioco linguistico consapevole e in ogni caso cognizione di causa-effetto e feedback… Quello su cui ha fatto letteralmente flop il blogger critico Borghi, tanto per essere chiari e appunto oggettivanti è la forzata pseudo-recensione del libro Utensili sparsi, beh anche imbarazzante un pochetto più per lui che per altri, data la sua incapacità di recensire. Non amiamo per principio e lo riteniamo anche scorretto fare guerre con bersaglio autori per motivi che esulano dalla poesia, perché si genera una battaglia fredda e falsa, intellettualmente inutile. Comunque l’autrice, sperimentale e destrutturalista non a caso, ha giustamente risposto per le rime, quasi divertita dalla faccenda, anzi leverei il quasi. Io concludo, riassumendo le “origini del discorso”, così: beh, un conto la poetica post-metropolitana, altro la pseudo-poetica del borgo, era preindustriale, o dei borghi sulla cui onestà e non solo intellettuale c’è davvero parecchio da dubitare.

 

https://antichecuriosita.co.uk/il-destrutturalismo-punti-salienti/

https://www.youtube.com/watch?v=hTWKbfoikeg

 

Comment (1)

  1. Lucia Palermo

    Certi personaggetti come Borghi direi che andrebbero lasciati al loro destino di rosiconi. Ho letto la recensione in oggetto e piu’ che una recensione mi è sembrato lo sfogo di uno scolaro di prima elementare, offeso e turbato perché la maestra gli ha stroncato il suo primo temino. E mi è sembrata la vendetta di uno con scarso talento ma tanta inutilità, scritta guarda caso dopo che la Blindflowers gli ha stroncato il primo romanzo.

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