Di Mary Blindflowers©
I topi nelle fogne
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I topi nelle fogne col ragliosbagliomaglio
dell’itte missa est,
attirano signori timorati di bombarda
che abbandonano fanciulle ingenue in autostrada
dietro occhiali da cancelleria,
drogo rogo, giogo, parte il terzo Reich
sulla web-macelleria,
il pupattolo in divisa si occupa di sardobozze
giù in segreteria,
tra l’autostrada per il manicomio gamma
e la saccenteria,
mamma anagramma guarda il mondo
come un cartogramma stinto
dentro le perle delle cozze.
I topi nelle fogne compongono arabeschi
di fiabe, rose grosse e pesche mozze senza labirinto.
Itte, itte missa est?1
Drogo è un pianeta estinto?
…
1Che messa è? (In sardo). I correttori di bozze di internet non confondano col latino. Amen.
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La stanza è vuota
La stanza è vuota,
non sono l’eco del cipriota,
nessuno,
non sono figlia di un signor spataffi,
gran colpetto al microfono nero
epitaffi sul marmo,
le foglie di un pero finitimo
cozzano sul vetro fumé,
din din din, solo io c’ero,
potessi tornare indietro,
per me,
sarei in vita da morta
invece sono sepolta viva,
relegata nella pancia scura della stiva
gioco a scacchi con il buio,
dentro pori d’abisso nitido,
sto perdendo,
perché la stanza è vuota,
senza posto fisso,
sospesa tra le galassie e i barili
secchi, senza acquamanili,
instabile per infima classe,
altrove si misura l’asse preciso
dell’inciso eterno, gli stecchi,
la loro rotazione da Gobbo di Pisa,
ma io sto all’inferno,
e non voglio essere salvata dalla tomba
perché sono una colomba recisa
e non voglio indossare nessuna divisa.
DESTRUTTURALISMO Punti salienti