Nichilismo e Stato totalitario

Nichilismo e Stato totalitario

Nichilismo e Stato totalitario

Di Mary Blindflowers©

Nichilismo e Stato totalitario

Nichilismo e Stato totalitario, credit Mary Blindflowers©

  

Gennaro Maria Barbuto dà alle stampe nel 2007 per Alfredo Guida Editore un libro che raffronta l’aberrante filosofia di Giovanni Gentile con il pensiero di Giuseppe Rensi.

L’autore cerca di tracciare “una relazione problematica tra nichilismo e stato totalitario”. Secondo l’illuminato parere di Barbuto, l’atteggiamento di Giovanni Gentile “fu molto più coerente di quello di Rensi nei confronti di cristianesimo, autorità e libertà”.

Questa coerenza si sarebbe manifestata nel superamento dell’accezione moderna del concetto di libertà, semplicemente buttando alle ortiche la teoria del diritto naturale e dei diritti umani che era stata l’ispiratrice della rivoluzione francese, come sottolineato in Libertà e liberalismo: “cadde il concetto di diritto naturale sotto i colpi della scuola storica di diritto e della filosofia idealistica del divenire… e il diritto fu, come ogni attributo dell’uomo e dello spirito, una formazione senza nessun dato primitivo… L’individuo che non coincide con lo Stato non è né può essere libero… Oggi non è concepibile altro liberalismo se non quello della libertà che si organizza nello Stato”. Eccolo così questo coerente e patologico statalista Gentile che opera una “trasvalutazione filosofica del manganello”, giustificando le violenze squadriste come legittime per riattivare le energie vitali di un popolo insofferente verso uno Stato degenerato.

Una filosofia aberrante quella di Gentile, la pura, insulsa e vile giustificazione del regime totalitario e delle gerarchie ecclesiastiche, l’annullamento delle libertà individuali e del soggetto pensante, ormai identificato completamente nelle forze statali, in un super-ego fallace e illusorio, distruttivo e monopolizzante, che giustificava i suoi fasti con la fallacia del passato risorgimentale, anch’esso fasullo, come ebbe a sottolineare Rensi.

Il libro di Barbuto sostiene che Rensi, il filosofo idealista, poi scettico e reazionario, nonostante la fama di antifascista, specie durante gli anni della crisi post-bellica, quando sull’Italia gravava la minaccia del bolscevismo, vedeva in Mussolini il restauratore di un ordine che poteva garantire stabilità, infatti partecipò alla rivista Gerarchia.

Sui rapporti tra Rensi e il fascismo si è in realtà molto discusso anche in altri testi. Il rapporto con la rivista fascista si incrinò infatti fin dal 1923, quando Rensi il 2 aprile, scrisse un articolo: Il manganello e lo spirito, in risposta a Gentile e in cui si domandava come fosse possibile che la filosofia dello spirito intesa come libertà, potesse conciliarsi con la negazione della libertà tramite l’uso della forza: “Insomma: a ognuno mentre ha il manganello per il manico pare che il manganello sia lo spirito di vera libertà. Ognuno, mentre lo tengono gli altri levato su di lui, avverte che è mera costrizione. Se domani venisse fuori il manganello rosso, e si librasse sulle teste degli idealisti, ora alleati dei fascisti, direbbero ancora gli idealisti che esso è assoluta libertà?”

Dopo il delitto Matteotti la frattura di Rensi con il fascismo, fu definitiva.

Ovviamente Gentile lo condannò con aspre parole: «il filosofo allegro che insegnava a Genova, e salta e balla e fa sberleffi innanzi al pubblico, dimostrando oggi la verità, domani la falsità di ogni filosofia che gli capiti alle mani, prima idealista, poi scettico, più tardi dogmatico, ieri filosofo dell’autorità oggi della libertà, sofista sempre e cervello vano».

Il nichilismo di Rensi si era risolto in una condanna della tirannide, mentre quello di Gentile nell’apoteosi del Fascismo della cui pesante e totalitaria eredità, ancora l’italietta arretrata fa le spese perché, a dispetto degli ideologi di destra e di tutte le filosofie aberranti che si rifanno al delirio di Gentile, non era vero che si stava meglio quando si stava peggio. 

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https://antichecuriosita.co.uk/manifesto-destrutturalista-contro-comune-buonsenso/

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