Presentazione di Settimino, Giufà

Presentazione di Settimino, Giufà

Presentazione di Settimino, Giufà

Presentazione di Settimino, Giufà

Settimino, Sette avventure di Giufà, credit Antiche Curiosità©

 

Presentazione di Settimino, Giufà

Giuseppe Ioppolo©

SETTIMINO SI PRESENTA A CATANIA, in Via Battiato n. 6.

Quando misi mano alla riscrittura di alcune storie di Giufà, poche cose mi erano chiare, e qui le riassumo brevemente:

1) Dovevano essere sette storie di Giufà e non per ossequio a qualche esoterica teoria cabalistica che non conosco, ma semplicemente perché sette erano i mesi occorsi per fare i lavori di ristrutturazione dei servizi igienici della mia abitazione.
2) Doveva essere scritto in siciliano. La versione in italiano è la traduzione di quella scritta in siciliano e per effettuare la quale mi sono avvalso di due competenze eccezionali, quella dell’editrice e scrittrice Mary Blindflowers e quella del prof. Michelangelo Gaglio. La prima, preziosissima nel dare al racconto la scorrevolezza di un buon italiano che non sia soltanto il risultato d’una traduzione letterale. Il secondo soprattutto nella fase d’impostazione d’un siciliano corretto con agganci letterari importanti (Pitré, Buttita, Sciascia).
3) La lingua siciliana in cui il testo veniva pensato e scritto avrebbe dovuto essere una lingua riconoscibile come propria in ogni angolo dell’isola. E lo doveva essere tanto più nel territorio di Catania dove le assonanze del linguaggio parlato si riconoscono ancora più che altrove. Questo intento aleggia un pò in tutti i racconti ma diventa assai corposo nel racconto “Ri quannu Giufà vincì la scummissa”, nel dipanarsi del quale si possono notare qua e là accenti di sapore verghiano tutti conservati nella traduzione italiana.
4) Che la lettura di Settimino avrebbe dovuto divertire il lettore di un divertimento che insegna a guardare la realtà senza nasconderla dietro stucchevoli progetti di redenzione. Giufà in questo è sano divertimento ed altrettanto sana dissacrazione. Nulla resiste alla zampata felina e dissacrante dello scemo furbo. Non la giustizia e le sue Autorità che della Giustizia sono simulacro e caricatura. Non la madre e il padre (quest’ultimo si vede poco e quel poco che si vede non ha nulla di edificante). Non l’autorità religiosa, ridotta assai spesso a solo feticcio e superstizione. E neanche gli affetti più cari si salvano da questa scimitarra dissacratoria che costruisce il delitto della madre, subisce la morte della moglie senza versare una lacrima e, infine soffre per la dipartita dell’asino, divenuto l’ultimo rifugio dello scemo furbo prima che sia scritta la parola fine.

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Settimino

Libri Mary Blindflowers

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

 

 

 

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