Description
Roberto Marzano, Una pioggia di ippopotami imprevisti, Thinking Man, 2023. Prefazione di Carlo M. Marenco.
Illustrazioni a colori di Mary Blindflowers. Disponibile su Amazon sia a colori o in bianco e nero
ASIN : B0BXMX4P7F
Publisher : Thinking Man (March 8, 2023)
Language : Italian
Paperback : 141 pages
ISBN-13 : 979-8386311803
Item Weight : 8.5 ounces
Dimensions : 5.5 x 0.34 x 8.5 inches
Quarta di copertina:
Una sequela di immagini poetiche e versi alquanto surreali in bilico tra il non-sense e il divertissement: (“… s’acconciano le ciglia coccinelle “… ‘ché la ghiandaia alla brughiera schiuma…”; “… pioggia di ippopotami imprevisti…”; “… opinabili omelette pollo e cocomero…”) che possono sì spiazzare l’incauto lettore ma anche suscitar oniriche visioni e riflessioni sul mondo attuale.
Roberto Marzano non corre questo rischio, affronta il viaggio come un gioco iniziatico, sfida le lettere una ad una e poi insieme, imponendosi percorsi sempre più accidentati e virtuosistici. Una volta giunto alla cima di questa prima fruttuosa scalata, estrae la spada dalla roccia della consapevolezza e rinasce figlio di un distico, pronto a una progenie di terzine, quartine, sestine e stanze.
La sua bisaccia è ora piena d’ogni artificio retorico e ne fa bella mostra: dice e non dice, sottintende o allude, si nega, sposta l’attenzione, segue assonanze, ribalta espressioni, crea incanti e disillusioni, scherza insieme a noi e di noi si fa gioco. È un gioco al rialzo ove nulla è escluso e ogni cosa è se stessa e altra, schiava del vento della lingua e dei suoi suoni. (Carlo M. Marenco).
Dalla prefazione:
Quando Roberto Marzano mi ha chiesto se volessi fare la prefazione al suo ultimo libro, ho immediatamente accettato. Insieme abbiamo partecipato ad alcuni eventi poetici e ho sempre apprezzato la sua qualità di portare allegria, rompendo la tensione e ravvivando la scena, magari con la sua fedele chitarra.
Niente di più facile, mi sono detto subito, da musicista qual è ha un grande senso del ritmo e tutte le sue composizioni sono armoniche, non devo far altro che scrivere di costanti e piacevoli sorprese e sorrisi.
Da lì a poco, come spesso accade, mi sono reso conto d’aver agito da ingenuo ottimista. Il compito di introdurre la poetica di Roberto è in realtà molto arduo: come può un misero prefattore narrare le imprese di un funambolo? Le parole vengon meno e il rischio di fallire ed esser esposto al pubblico dileggio è quasi inevitabile.
M’era quindi venuta la tentazione di piazzarvi in grassetto un “Signore e signori, a voi Roberto Marzano!” e togliermi di impiccio, tanto poi avrebbero parlato i testi! I testi e l’esauriente nota introduttiva dell’autore, chiave di lettura tecnica e tematica del suo lavoro! Come a dire: il mio compito è impossibile, ma c’è una buona backdoor per svignarsela alla chetichella.
Ma tant’è questa fuga all’inglese non mi garbava, come del resto non garba agli inglesi che, d’accordo con i tedeschi, la chiamano fuga alla francese – tanto per citar le tre lingue del titolo – e così ho preso la questione di petto (di pollo), sbottonando la camicia per correr a torace ignudo innanzi alla morte, perdendomi quanto basta a chiedermi perché i calabresi parlino di fuga alla spagnola, e i veneti di andarsene alla romana, senza che abbia nulla a che fare con il pagare alla romana.
Mah! Vabbè, ho divagato, colpa dell’età.
Insomma, mondo che vai, sfida che devi affrontare, colpevole che trovi.
Qui, per carità, colpevoli non ce ne sono, c’è solo la meraviglia di quella cosa complessa che è la lingua, dove talvolta, come nel caso sopra citato, diverse espressioni hanno lo stesso significato mentre altre volte un termine di significati ne ha molti. Mistero della parola, fascinazione irrinunciabile! Torme di poeti all’incessante ricerca di quell’unica che racchiuda in essa l’emozione del momento, il proprio sguardo sul mondo, la verità, il fine ultimo!
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