Di Mary Blindflowers© L’omino parla, danza su un progetto a percussione del fottere sperato, in offerta di lavoro mascherato e coro di chimeriche illusioni, zuppe stellate di occasioni. L’omino ciarla, mentre l’orologio segna il battere dell’ore. Il sudore scioglie la parrucca. La donna fugge mentre l’omino si ristucca. Necrologio. (2013) … https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/ View post →
Di Fremmy© Un moto alterno e indifferente solco di reali congetture ideologiche, disegnavo, nel contempo, un tratto a mano, poi decisi di procedere al buio singhiozzando mentre il cielo mi disse di bruciare il sole. Un letto sommerso prese il largo, soffocate invece erano le mie braccia affannate nel seviziare discorsi utili. Un gatto […]View post →
Di Mary Blindflowers© La superfetazione dell’ego, grido senza mai dire prego, il lascito, il tributo, l’assente teocrazia della coscienza, l’irriverente anacoluto senza raggiungere mai niente… Decisamente… Caro collega… Si sente, si sente… E poi l’endecassillabo abortito, l’imbuto nell’eburnea stratificata sintesi dell’è senza soggetto… Capra e cavoli confusi… Dov’è il verso, quello perfetto? Mi chiedo anch’io dov’è l’afflato, la possente forza di mitopoiesi, il […]View post →
Di Maria Concetta Giorgi© Cinzia ci credeva… camminare, camminare con costanza, condividendo chiacchierate con compagni, compagne, coraggiosamente cantando… Calibrava corsa, calcolava capillarmente. Capitò con celerità, come creazione caravaggesca, che cadde corpo con capelli color cenere. Cinzia chinandosi cautamente constatò: “Che caduta catastrofica!” “C” cherubino celestiale, con corporatura calibro 50, confidò: “Cinzia cercavo contatti! Credi […]View post →
Di Mary Blindflowers© E quell’albero d’Aletrium sulla luna lo sentivo mio, nel giardino di un re senza corona, il popolo triste di Bellona mi vedeva abbracciare la corteccia scura e sfiorare foglia a foglia, ad una ad una, ma non aveva voglia di parlare perché sapeva ciò che non voleva dire. Così quando un […]View post →
Di Fremmy© La mia bocca interrompeva il respiro, palpito a diametro inverso al fuoco pagava la crisalide all’ansia novizia, violenti rintocchi di rugiada al polline hanno perforato il mio scaltro viso ed ho peccato d’inerzia nell’esitare, sconcio sorriso annacquato senza bolle ha sottratto i cubetti al […]View post →
Di Fremmy© Uno scricchiolio fantastica la sua originalità, il faro ha disteso le altrui membra acute nel vuoto perpendicolare un gioco esercita il canto del dubbio atmosferico, tu come hai adottato l’ingresso monogamo, infedele tremante curiosità esiliata, concubino del nero misto all’inchiostro nel mentre la scogliera pieghevole si pavoneggia; tu sei stata alla lodevole […]View post →
Di Mary Blindflowers© Dall’alto dei Turrini la rampogna paga paga ai plagiatori la vergogna? Sagaloquace al ventre dei docenti piace mangiare a sbafo sulla pelle altrui, cala la sella, rugge la stella nel maniero dove niente è vero, ma tu ricalcasaggi, batracereginetta dei tuoi plagi, parli davvero, paga, paga? Se sì io sono uno […]View post →
Di Mary Blindflowers© E non saranno scheletri all’unisono a cantare la dolce sinfonia delle stagioni sull’orlo prezzolato espanso delle abominazioni, non saranno i lucidi ritrovi delle alcove e le opinioni sul là dove pescatori morti abboccheranno ad ami torti, a prospettare segni e buone nuove, né i salotti merinati azzarderanno il precipitato delle […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il vagito che rugge distrugge il vecchio trombone ormai morto che sugge melassa giocando a scopone con superfetazione d’aborto, contriperbole geniale allo storto. Le molle di trite poltrone raggianti pubblicano coi grandi editori, normale cose finte su antichi abusati motori. Creatività, è ora davvero che muori in parti solitari, l’editor vuole […]View post →