Di Franco Piri Focardi© Mondo, perché ho potuto comprare anche quell’ultimo piatto di riso per gettarlo ai miei cani? Se ne sta accoccolata, al centro della radura, davanti alla sua casa, una capanna di paglia vicino al doppio reticolato della miniera di titanio, in testa solo una stoffa bianca e rossa méssale da qualche […]View post →
E il cigno è ubriaco, stordito alienato, cacciato nel sego di bere fumoso Tamigi in post-consonantiche tazze del nord. Il cigno canta, che sotto le piume le carni sue nere contorcono assiomi di misteriose atmosfere. Un ratto erbivendolo attraversa veloce la strada, e il cigno calca la via sperando che almeno l’orciolo del cielo, […]View post →
Di Fremmy© Iniezioni ed intersezioni risolute, archi di stereotipi viventi affini al peggio. Un giorno respirare travi variegate di fame, qualunquismo ad arrabattare la coltre di fiume, passo il tedio ad amalgamare sinestesie uggiose. Umili distorsioni attraccano il veto al gioco, un gorgoglio di sassi alterni nel bosco, solerte adesca trame da denudare con […]View post →
Di Mary Blindflowers© Il rumore ai lati del corpo avvinto in lacci d’altri mondi, scrittura come in trans d’ipnosi non riconoscibile nella post-lettura neuronale dei perché, chiedersi, dubbi, domandare, e corrodere legni di certezze, gnosi miste a fango dottrinale. Brutto eterno vizio mai meschino quello di chi trova il mare dentro l’infero cassetto […]View post →
Di Mary Blindflowers© Ho sognato pettirossi, le malelingue affilano i coltelli dall’alto dei castelli con pupazzi-re, e le dame aggiustano prone i décolletés, gli eroi non parlano coi piccoli perché sono troppo grandi, ahinoi, non entrano sotto le porte, sono grossi, non sono mica pazzi, non sconvolgono l’assetto cronometrato delle aorte, manipolano cose morte, […]View post →
Di Mary Blindflowers© Cosa pensate che io sia? Un re, un the, una calamita, un pescivendolo o tutta una vita? Ditemi, dunque, voi che nascondete la vostra indole vera dietro simulacri di cera, voi che mentite soffocati dal battito austero e poco vero delle vostre cravatte sgargianti di seta, voi che disegnate sempre […]View post →
Di Maria Concetta Giorgi© Tautogramma alla lettera F Fiandre francesi… Franco fulgido filibustiere fiammingo, fuggì fulmineo facendo fuoco. Fortezze fortificate fronteggiavano foreste fiammeggianti. Formidabili fusti fumavano, fameliche fiere fissavano focosi falò. Ferendosi, Franco finì fra fossi fangosi. Frastornato, fradicio, febbricitante, franò. Fu fortunato, flebili figure, forse fanciulle francesi, fermandosi fornirono forti fasciature. Fascinose, frizzanti, […]View post →
Di Mary Blindflowers© I mondi della rappresentazione sollevano caduca lezione del buon peto con gli alari, servito in salsa di serventi calamari. Sgusciano lisciano viscide piume di mare all’acume d’aceto contrarie al contrario, brezze di testate semiserie sull’uso, l’abuso e il disuso all’orario della virgola a concetto. Esce il tripudio dal petto del gigante […]View post →
Di Fremmy© La scatola cranica metteva su programmi ben pensanti di forte ascolto facoltoso per famiglie di plastica abbagliate dalle luci di una vita sorridente. L’alba invece, ha dovuto sempre fare i conti con me, figlio di un futuro mai prossimo e nipote alterno di una virulenza sensazione di togliersi il respiro per sfuggire […]View post →
Di Feffo Porru© L’alienazione del recesso non ombreggia più su un salotto di sguardi addolciti da una nostalgia inadeguata agli aperitivi carnosi di una stagione arrabbiata. L’oscurità è un bene alquanto voluminoso se la capacità di succhiarne il vuoto non scorre nelle vene parallele all’ignoto. L’ombra che mi rincorre è una consacrazione per la mia […]View post →