Kurt Vonnegut, Cat’s cradle

Kurt Vonnegut, Cat's cradle

Kurt Vonnegut, Cat’s cradle

Kurt Vonnegut, Cat's cradle

Kurt Vonnegut, Cat’s cradle, credit Antiche Curiosità©

Mary Blindflowers©

Kurt Vonnegut, Cat’s cradle

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Cat’s cradle di Kurt Vonnegut, venne pubblicato in prima edizione nel 1963 dall’editore Holt, Rinehart and Winston, negli Stati Uniti. Sempre nel 1963 il libro venne proposto anche in Inghilterra da Victor Gollancz. In Italia è conosciuto con il titolo Ghiaccio nove, in Spagna come Cuna de gato.
Di cosa si tratta?
Letteratura satirica e avanguardista grottesca e post-moderna, sperimentale, il cui scopo, sia pur con differente trama e accenti, ricorda molto 1984 di Orwell. Vonnegut, attraverso una trama surreale e ricca di simboli suggestivi, mette a nudo le contraddizioni della società.
Se cercate un patetico abbraccio o una visione edulcorata e romantica del mondo, il suddetto libro non fa per voi. Il romanzo, infatti, non offre soluzioni, non è affatto consolatorio, ma pone interrogativi universali e provocatori su fede, scienza, e umanità, questioni ancora oggi attualissime.
Cat’s cradle critica duramente la cieca fiducia nella scienza, (forte la critica al premio Nobel), incarnata dalla creazione dell’”ice-nine”, il ghiaccio nove, una misteriosa sostanza che trasforma l’acqua in ghiaccio ed è perfettamente in grado di distruggere la Terra. L’ice-nine dimostra come la scienza se viene separata dalla responsabilità morale, possa essere catastrofica e mortifera. Lo stesso dicasi per la religione che l’autore mette in ridicolo. Vonnegut inventa una religione fittizia chiamata Bokononismo, che si basa su “foma” (bugie innocue) e verità contraddittorie. Attraverso questo procedimento satirizza la religione istituzionale e le ideologie che darebbero senso alla vita, anche se palesemente false, indimostrabili e ridicole.
L’autore critica anche il militarismo e le dittature. Il governo dell’isola immaginaria di San Lorenzo rappresenta una caricatura della geopolitica e del potere autoritario, esponendo la ridicolaggine e la brutalità della politica internazionale.
Il tono ironico e il fatalismo che pervadono il romanzo riflettono una visione esistenzialista e pessimista: la vita umana è caotica, priva di senso intrinseco, e spesso autodistruttiva.
Il termine Karass serve a Vonnegut per suggerire che esiste un’invisibile e irrazionale rete di relazioni e coincidenze tra persone. La condizione umana è assurda perché siamo connessi in qualche modo gli uni agli altri ma secondo principi del tutto caotici e casuali che non rispondono mai ad un nostro reale bisogno o a logiche di pura ragione. Anche l’infatuazione del personaggio per la figlia promiscua e immorale del dittatore, segue logiche del tutto grottesche e superficiali dettate da un’adorazione puramente fisica di un’immagine ideale di bellezza che poi si rivela inconsistente perché la ragazza è del tutto incapace di amare:

As I ponder now the meaning of that girl—recall her indifference to “Papa’s” collapse, to her betrothal to me— I vacillate between lofty and cheap appraisals.
Did she represent the highest form of female spirituality?

Or was she anesthetized, frigid—a cold fish, in fact, a dazed addict of the xylophone, the cult of beauty, and boko-maru?
I shall never know.

Mentre rifletto ora sul significato di quella ragazza – ricordo la sua indifferenza per il crollo di “Papà”, per il suo fidanzamento con me – vacillo tra valutazioni altezzose e valutazioni superficiali.
Rappresentava la forma più alta di spiritualità femminile?
O era anestetizzata, frigida – un pesce freddo, in realtà, una stordita drogata dello xilofono, del culto della bellezza e del boko-maru?
Non lo saprò mai.

Il karass è una parodia della fede concepita come legame dell’uomo con un destino più grande, ma conserva una dimensione poetica e filosofica: è Vonnegut che dice “forse c’è un ordine — ma se c’è, non lo capiremo mai”.
Il granfalloon, invece, è pura denuncia satirica del sistema: ci uniamo in nazioni, aziende, chiese, scuole, istituzioni e dittature pensando che ciò ci dia un’identità profonda, ma queste appartenenze sono illusioni costruite e spesso pensate per devastare anziché migliorare l’uomo, e il potere, una volta acquisito, corrompe. Il personaggio principale infatti, quando assaggia il potere cambia completamente parere anche su altri squallidi personaggi capitalisti e privi di scrupoli, che prima disprezzava, poi inizia invece ad apprezzarli:

I found that I was no longer amused by Crosby’s wanting to build bicycles in San Lorenzo. As chief executive of the island I wanted a bicycle factory very much. I developed sudden respect for what H. Lowe Crosby was and could do.

Scoprii che non mi divertiva più il fatto che Crosby volesse costruire biciclette a San Lorenzo. Come amministratore delegato dell’isola, desideravo ardentemente una fabbrica di biciclette. Sviluppai improvvisamente un rispetto per ciò che H. Lowe Crosby era e poteva fare.

Il potere cambia l’uomo, lo rende peggiore, gli fa dimenticare ogni principio morale.
La micro-nazione caraibica di San Lorenzo, dove si svolge gran parte del romanzo, è un chiaro simbolo delle dittature del XX secolo, specialmente quelle di ispirazione esotica o “terzomondista”, come certi regimi sudamericani o caraibici (es. la Repubblica Dominicana di Trujillo, Haiti di Papa Doc, ecc.)
Cat’s Cradle è un libro potente.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

Thinking Man Editore

 

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