
Gatto cosmico, acquerello su carta, Mary Blindflowers©
Menes, un caso unico
Mary Blindflowers©
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La prima edizione de I gatti di Ulthar (The Cats of Ulthar) di Lovecraft fu pubblicata nel 1920 sulla rivista americana Tryout, un periodico amatoriale fondato da Charles W. Smith, dedicato alla poesia e alla narrativa. Solo in seguito venne incluso in raccolte di racconti lovecraftiani. Il racconto fu infatti ristampato in raccolte postume:
Beyond the Wall of Sleep, anno 1943, Arkham House, primo libro che contiene anche The Cats of Ulthar. Sempre la Arkham House negli anni 60, precisamente nel 1963 ha pubblicato The Dunwich Horror and Others, contenente il racconto di Menes. Nel 1970 la Del Rey ha pubblicato The tomb and Other Tales che includeva anche il racconto di Menes. Oggi è ristampatissimo.
La particolarità de I Gatti di Ulthar è che Lovecraft rovescia tutti i suoi stereotipi razzisti e fa diventare eroe della storia uno zingarello, Menes, il cui nome rievoca i misteri dell’antico Egitto. Menes, infatti, era anche il nome di un faraone che ha unificato l’Alto e il Basso Egitto in un unico regno, dando inizio alla storia faraonica vera e propria. Inoltre la tradizione gli attribuisce la fondazione della città di Menfi, che divenne capitale e centro amministrativo per secoli. In Erodoto, Menes assume un’aura semidivina, quasi mitologica. Per questo Lovecraft lo usa nel suo racconto come un personaggio esotico e misterioso. L’autore crea quindi un legame simbolico con l’ordine, la giustizia e la vendetta divina (temi cari sia ai miti egizi che al racconto stesso), e una non trascurabile connessione arcana con i gatti, che in Egitto erano animali sacri, associati alla dea Bastet.
Il Menes di Lovecrat costituisce veramente… (Continua su Destrutturalismo n. 10).
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti