Librini, libretti, Vip, Nessuno

Librini, libretti, Vip, Nessuno

Librini, libretti, Vip, Nessuno

Librini, libretti, Vip, Nessuno

Il cavallo vincente, credit Mary Blindflowers©

 

 

Librini, libretti, vip, Nessuno

Giuseppe Ioppolo©

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Ambiente: la porta d’ingresso/uscita d’una libreria.
Personaggi:
Mr. Pinkus: accademico non accademico di Scienze, filosofia, lettere, epistole, prosopopeiche allitterate parafrottole, nonché professore onorario de Franza o Spagna purché se magna. Perfezionato in maieutica librina la nuova disciplina anti-cadaverina!
Vip: esperta sopraffina in lana caprina.
Signora Nessuno: autrice di librini – saggistica, narrativa, poesia, commedia – conosciutissima e ignota perché nessuno la nota.

Mr. Pinkus: «Signora Vip…?»
Vip: «Solo per gli amici fidatissimi… ma lei chi è?»
Mr. Pinkus: «Io sono mister Pinkus, professore accademico non accademico».
Vip «Ahahah… accademico non accademico. E che vorrà dire?»
Mr. Pinkus: «Che sto dentro l’accademia ma anche fuori. Il mio pensiero è libero di volare ma non è circolare!»
Vip: «Stamane devo avere la luna storta… Prima una gatta morta in vita che mi è venuta a disturbare dal regno dei morti, ora questo Pinkus professore emerito senza merito. Ma dove siamo arrivati? Tutti vogliono scrivere, si danno titoli e onori, mescolano referenze ma non fanno riverenze… sparano di qua, spetano di là. Son dei villani e si credono sovrani!»
Mr. Pinkus: «Signora mia, ma cosa dice? S’io fossi Orfeo sarebbe lei la mia Euridice!»
Vip: (Come rivolgendosi ad un immaginario pubblico): «Mi mancava il poetastro da strapazzo, ora ce l’ho… che spasso! La ringrazio assai ma, la sua lirica non m’allorica… nel senso che non dà allori, sa? Io son per l’arte della retorica!»
Mr. Pinkus: «Signora mia, forse ancora non l’ha ben capito, ma io l’ammiro!»
Vip: «E che titoli ha per ammirare? Ha mai scritto un libro da sballo, come me, per esempio un giallo?»
Mr. Pinkus: «Io no, glielo giuro, mai! Non è il mio genere preferito. Il giallo da sballo lo potrei scrivere eccome, sono stato io ad ispirare alla grande Agatha Christie il personaggio di Hercule Poirot. Ma a scriverlo io il giallo, sbadiglio, m’abbaglio e mi sballo. No, un grande giallo l’ha scritto proprio lei, mia cara signora Vip. Si, proprio lei. Sono sicuro di non sbagliare. Non sbaglia mai Mr. Pinkus, il critico non critico. Ecco un giallo non giallo:  “Il filo conduttore”,  di nuova concezione, invenzione surreale d’un investigatore in cerca della propria ombra, non è opera sua? Mi lasci fare i complimenti signora Vip. Un giallo così coinvolgente non è mai stato scritto proprio da Nessuno!»
Vip: «Oh! Ma cosa dice costui? Deve come aver bevuto e di buono!»
Mr. Pinkus: «Buono certo, ben scritto, ben costruito… mi lasci fare i complimenti. Lei ha buoni fermenti. Non come quell’altra, come ha detto di chiamarsi? Signora Nessuno? Autrice di libri nati già vecchi prima ancora d’essere scritti. Prenda per esempio “Il sogno del comando”, già nel titolo nessuna novità e tutto il resto nel segno dell’assoluta prevedibilità. Signora Vipperina mia, ha proprio ragione a lamentarsi tanto. Meno si sa scrivere, più si fa carriera. Basta una corriera, una crociera, un politico rodato, un amministratore delegato e il successo è assicurato!»
Vip: «Oh! Ma lei va di matto…io…».
Mr. Pinkus: «Sì, ha proprio ragione. Certune non sanno proprio come si scriva un saggio. Prenda sempre quella signora Nessuno, nomen homen, con l’acca, lo diceva sempre il mio maestro e antenato, Pinkus Primo. Che razza di librino è scrivere un saggio “Non è un paese per racchie”. Si ripetono a loop gli slogan d’un partito. Già, per farsi strada tutto è consentito; scrivere per esempio che le streghe son tornate e poi le scambia con le madonne immacolate!»
Vip: «Comincio a star male… mi creda! Vip, sii clemente con la povera gente!»
Mr. Pinkus: «Certo che son clemente… ma vuole fare un confronto con il suo “Quando si andava calvi?” Questo sì ch’è un librino di saggistica. Leggero, ironico, ben scritto e documentato, corredato da note chiare e citazioni come saggistica comanda. Ha proprio ragione, signora mia, a diventare livida in faccia. Ma cose vuole che faccia? Vuol forse ch’io trattenga i miei dardi critici? Se facessi così, sarei il solito critico del menga! Mi consenta di esaminare quella sua felicissima distopia, “E i fiori a chi spetteranno?” Una lettura unica nel genere. Un attacco maestoso seguito da un procedere surreale sul mondo che sarà, se l’umanità non sarà capace di ripensare il suo stare in questo mondo. Non una parola di più e neanche una di meno! Ogni rigo, ogni vocabolo assolutamente al loro posto. Un librino che ti entra dentro e ti morde verace e vorace. Lo vogliamo confrontare con quel: “Non ha nome. Cavalcando la Sibilla” di quella, come giustamente gliel’ho sentita descrivere, anonima scrittrice di librini? Mi creda, basta leggere il titolo per evitare di aprire il libro».
Vip: «Oh! Maria! Ho proprio qui al gargarozzo un nodo, m’imbrodo, mi strozzo, esplodo!»… (continua)

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Thinking Man Editore

Libri Mary Blindflowers

 

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