Niente bibliodiversità, dittatura democratica

Niente bibliodiversità, dittatura democratica

Niente bibliodiversità, dittatura democratica

Niente bibliodiversità, dittatura democratica

Democrazia, nacchi, tecnica mista su tela, Mary Blindflowers©

 

Niente bibliodiversità, dittatura democratica

Fluò©

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Messaggerie Italiane è uno dei principali gruppi distributivi in Italia e ha una posizione dominante nella distribuzione libraria. Feltrinelli, pur essendo anche una casa editrice e una delle maggiori catene di librerie, è coinvolta in questo sistema grazie alla partecipazione nel Gruppo Messaggerie, attraverso una joint venture chiamata Emmelibri (nata dall’unione di Messaggerie Libri e PDE, Promozione Distribuzione Editoria).
Questo intreccio crea un circolo chiuso in cui i grandi editori si garantiscono la distribuzione dei propri libri e lo spazio nelle librerie, riducendo ulteriormente le possibilità per editori indipendenti di essere visibili o addirittura presenti nei punti vendita fisici.
La mancanza di pluralismo distributivo sul mercato, è un problema serio perché incide direttamente sulla bibliodiversità: molti libri validi non raggiungono mai il pubblico solo perché non hanno accesso al sistema distributivo dominante.
Messaggerie distribuisce i libri di quasi tutti i grandi editori italiani (esclusa Mondadori che ha il suo circuito).
Feltrinelli, come ho detto in principio, è uno dei principali azionisti di Messaggerie (insieme ad altri grandi attori editoriali come Gems).
Questo crea un duopolio di fatto tra Mondadori e il blocco Messaggerie–Feltrinelli, che si spartiscono gran parte della produzione e distribuzione libraria.
Il risultato è che:
I piccoli editori sono schiacciati dalle logiche dei grandi gruppi.
La visibilità dei libri nei punti vendita è dominata da chi controlla sia la produzione che la distribuzione.
Le librerie indipendenti devono spesso scegliere se sottostare a queste logiche o rinunciare a una parte dell’offerta.
Il Venerdì” di Repubblica e gli altri inserti o supplementi del quotidiano la Repubblica fanno parte del gruppo GEDI Gruppo Editoriale, che controlla anche altri quotidiani (come La Stampa, Il Secolo XIX, ecc.)
La Repubblica  è di GEDI, viene distribuita tramite M-Dis Distribuzione Media, che non è di proprietà di GEDI, ma è parte del Gruppo Messaggerie Italiane. M-Dis Distribuzione Media S.p.A. e Messaggerie Italiane fanno entrambe parte dello stesso gruppo proprietario, cioè il Gruppo Messaggerie Italiane.
Il Gruppo Messaggerie Italiane, fondato nel 1914, è la holding che controlla:
Emmelibri (distribuzione libraria: Messaggerie Libri, PDE, Promozione),
M-Dis (distribuzione stampa),
Messaggerie Italiane Spa (holding con interessi anche nella promozione editoriale).

Quindi in Italia la distribuzione avviene a circuito chiuso, non c’è bibliodiversità ma un sostanziale monopolio che è tipico dei regimi dittatoriali, ossia in parole semplici, non viene garantita al lettore la possibilità di scegliere perché la grande distribuzione è in mano a delle holding che gestiscono le vendite e sono collegate l’una all’altra, dominano il mercato e decidono chi possa e debba essere considerato uno scrittore e chi no. Ovviamente la scelta è condizionata dalle appartenenze politiche, non di certo dal talento. Ma questo il lettore medio non lo sa, semplicemente perché nessuno glielo dice e se qualcuno, anche nei social osa dirlo, viene trattato da giornalistucoli di quarta categoria che scrivono sugli stessi giornali distribuiti dal monopolio, come un pazzo, uno che sta male e che delira.
Si chiama dittatura democratica, e la stiamo vivendo ogni giorno, destatevi.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Thinking Man Editore

Libri Mary Blindflowers

 

 

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