Mai uscire di casa…

Mai uscire di casa...

Mai uscire di casa…

Mai uscire di casa...

City, disegno su carta, Mary Blindflowers©

 

Mai uscire di casa…

Giorgio Infantino©

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“Mai uscire da casa oltre l’orario massimo e prima dell’orario minimo, cioè dopo le sette e un quarto del mattino o prima delle undici e trenta del mattino”. Questa regola, X la stava spiegando a un suo amico, ingegnere.

“Ma scusa”, stava osservando il suo amico, “non pensi che l’ordine dovrebbe essere invertito?”

“Perché?”

“Undici e trenta del mattino è cronologicamente successivo alle sette e un quarto”.

X gli sfoggiò un largo sorriso, poi rispose: “Cosa farei senza di te e la matematica”, lasciando la frase sospesa e l’amico imbambolato, seduto al tavolino del bar dove la domenica si ritrovavano a fare colazione insieme ad un gruppo di “no vax”, quei caratteristici personaggi che avevano deciso di non diventare cavie umane durante la più grande sperimentazione mai effettuata nella storia.

Con calma, X si era alzato e, senza spiegare più nulla, era andato a pagare la quota della sua colazione, dando i soldi a un avvocato che si era accomodato dall’altra parte del tavolo. Quindi, dopo aver salutato tutti, con un veloce gesto della mano, X era uscito dal locale per percorrere a piedi i duecento metri scarsi che lo separavano da casa sua, l’unico posto al mondo dove voleva ormai vivere, da solo, con i suoi libri da leggere e, soprattutto, da scrivere.

Quel rito domenicale ormai l’aveva scocciato, anche perché tutti i partecipanti a quella colazione collettiva al bar avevano un lavoro. X no. X, fin dal 2018, aveva lasciato il lavoro che aveva per poter scrivere in pace e pubblicare i suoi racconti e romanzi in “self-publishing”, dal momento che le case editrici o non erano interessate a pubblicare quello che scriveva, non avendo personaggi di peso che potessero presentarlo efficacemente, o gli proponevano contratti capestro, contenenti clausole di coproduzione molto fantasiose che in concreto significavano che lui non avrebbe mai visto un euro che fosse uno.

Quando la pandemia era arrivata, a X il ricatto: “o ti vaccini o non lavori”, non aveva fatto né caldo, né freddo. Aveva, anzi, potuto recitare il ruolo di intellettuale e, quasi, a distanza di anni aveva una certa nostalgia di quel periodo. Puntualmente, però, quel sentimento diventava molto forte ogni volta che finivano quegli incontri “no vax” al bar, che sembravano tanto assomigliare a quelli dei reduci di qualche guerra.

X però non era giunto a odiare i “sì vax”, cioè i tipi che a vario titolo pontificavano dalla TV, i tipi che gli avevano intimato di mettere la mascherina, i tipi che lo cacciavano, atterriti e quasi disgustati, dai locali e tanti altri tipi del genere. No, X li aveva perdonati tutti, perché non c’era altro da fare. Semplicemente, X, in quel periodo, era rimasto a casa. Come ormai faceva sempre. Le regole che si erano susseguite durante quella parte di storia, che in molti ormai tendono a dimenticare o addirittura a rimuovere, come accade con certi incubi, erano rimaste scolpite come esperienza e come monito per il futuro e, soprattutto, per X non erano state una sorpresa. Di conseguenza, X non seguiva più nessuna regola che non fosse quella illustrata prima all’ingegnere. Inoltre, nessuno, quantomeno tra quelli che X ancora frequentava, sia “no vax” che “sì vax, riusciva a comprendere come il lavoro di X fosse diventato proprio “scrivere” e basta.

In realtà, secondo X, ormai molte persone non riuscivano a comprendere tante altre cose. Il motto rappresentato all’ingegnere, per esempio. Per X era chiarissimo: per evitare di incontrare troppi umani in giro era necessario non uscire più da casa dopo le sette e un quarto. Scapolato quell’orario, sarebbe stato consigliabile attendere le undici e trenta perché, fino a quell’ora, l’onda lunga degli italioti a spasso con la propria automobile per le strade rischiava, ugualmente, di ingolfarle.

X non aveva più spiegato altro. Era inutile e, soprattutto, l’ingegnere avrebbe continuato a difendere il suo punto di vista strenuamente. D’altronde, dopo i vaccini, era arrivata la Russia di Putin e, da qualche mese, gli israeliani e i palestinesi di Hamas. La manipolazione culturale continuava, battendo altre piste ed essendo sempre più efficace. Possibile che, in tutto questo, nessuno vedesse l’individuo? Sarebbe bastato un istante per vederlo, invece niente. Come se fosse stato invisibile.

Trascorsa l’intera domenica a scrivere, il lunedì X si svegliò tardi e… (continua)

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Thinking Man editore

Libri Mary Blindflowers

 

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