
Jean Fautrier, Femme dans la nuit, incisione, credit Mary Blindflowers©
Emilio La Cauza©
Dialogo, Essere e nulla
I
Un giorno l’Essere prese coscienza di essere e con profonda meraviglia si domandò del perché della sua esistenza. Meditò a lungo senza, però, riuscire a trovare una soluzione. Passarono i giorni, i mesi e gli anni e un bel mattino di primavera, ammirando la pluralità degli enti viventi e non viventi, gli balenò in mente un nome:
«NULLA».
ESSERE: «E tu chi sei?»
NULLA: «Come? Non mi riconosci? Sono la vita».
ESSERE: «Impossibile. La vita sono io. Sono io che muovo ogni cosa e decido la morte e la vita di tutti gli enti. Io sono eterno, il nulla non è. Io sono e non posso non essere».
NULLA: «Non è vero. Il nulla è l’essere ed è il sostrato su cui, il tempo e lo spazio, sue prime manifestazioni, danno vita al continuo apparire degli enti».
ESSERE: «Non è possibile. Ho pronunciato il termine nulla non per dire che esiste il nulla, ma per farti capire che io sono e non posso non essere e che il nulla come ente non può esistere. L’essere contraddice il nulla».
NULLA: «La contraddizione? Ma che cos’è? La contraddizione non esiste. La logica è una pura invenzione degli uomini che, per disfarsi dall’angoscia dell’inspiegabilità del mondo che perennemente li attanaglia, hanno giustificato l’esistenza dando un senso a tutto ciò che esiste».
ESSERE: «Ma cosa dici? Io sono, ero e continuerò ad essere. Nulla prima di me è esistito, nemmeno il nulla».
NULLA: «Non è proprio così. Io esisto in quanto governo ogni evento dell’essere. L’essere è semplicemente evento, cioè ogni cosa ha un periodo di essere più o meno breve prima di essere avvolta dal nulla. L’essere è semplicemente parvenza, una rappresentazione apparente che non ha nulla a che fare con la realtà. Reale è soltanto il nulla che appare in un incessante divenire delle cose e senza mai permanere. Ciò che non diviene mai, ma che appare e si fa chiamare essere, è il nulla. L’essere è figlio del nulla e dopo essere apparso ritorna al nulla».
ESSERE: «Che tristezza! Non mi convince questa tesi, perché dal nulla, in quanto nulla non può derivare nulla. Il nulla in quanto non essere non può produrre qualcosa; di conseguenza l’essere è sempre esistito e sempre esisterà, perché ciò che è non può diventare nulla».
NULLA: «Tu fai un ragionamento basato sul principio di non contraddizione, ma come ti ho detto prima, questo principio è un’invenzione della ragione umana, il divenire continuo del mondo non si avvale di questo principio. Nella trasformazione continua del nulla nell’essere e dell’essere nel nulla, non c’è alcuna norma; tutto procede in modo irrazionale e senza un fine. Mi dispiace dirlo, ma è proprio così»… (continua)
DESTRUTTURALISMO Punti salienti