Earnest, Ernest, nome, divismo

Earnest, Ernest, nome, divismo

Earnest, Ernest, nome, divismo

Earnest, Ernest, nome, divismo

Earnest, Ernest, disegno su un mobile, Mary Blindflowers©

Mary Blindflowers©

Earnest, Ernest, nome, divismo

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Nel melodramma vittoriano è possibile riscontrare un elevato grado di artificiosità creata ad hoc con il solo scopo di produrre sulla scena tensione emotiva. Gli oggetti di uso quotidiano, in questo senso, svolgevano un ruolo chiave per enfatizzare le emozioni, caratterizzare i personaggi e guidare lo sviluppo della trama. Spesso gli oggetti erano simboli di concetti astratti o di una condizione sociale. Per esempio, il fiore poteva rappresentare l’innocenza, una pistola, invece, la colpa, e l’orologio, il destino. Un gioiello raffinato suggeriva ricchezza, mentre un oggetto logoro o semplice indicava povertà. Molti melodrammi ruotavano attorno a oggetti chiave, come lettere smarrite, contratti, eredità, o reliquie, che spesso servivano come motori del conflitto o della risoluzione. Gli oggetti aiutavano anche a costruire l’ambientazione. In Lady Windermere’s Fan e in An Ideal Husband, Wilde sacrifica parte della coerenza della trama per concedere più spazio all’uso melodrammatico degli oggetti, invece in The Importance of Being Earnest l’uso degli oggetti simbolici si allontana dalla forma melodrammatica, per creare suggestioni sperimentali cariche di divertentissimi equivoci, non-sense, che esaltano al massimo il senso dell’umorismo del testo. La leggerezza della commedia, ricca, come del resto tutte le opere di Wilde, di battute fulminanti che criticano l’upper class vittoriana, è solo apparente. Il paradosso la fa da padrone creando una trama raffinata e ricca di suggestioni che riporta in modo crudo la mentalità classista delle classi dominanti, ma anche una certa dose di realismo cinico da parte di alcuni personaggi:

ALGERNON: Lane’s views on marriage seem somewhat lax. Really, if the lower orders don’t set us a good example, what on earth is the use of them? They seem, as a class, to have absolutely no sense of moral responsibility.

ALGERNON: Le opinioni di Lane sul matrimonio sembrano un po’ lassiste. Davvero, se le classi inferiori non ci danno il buon esempio, a cosa servono? Sembrano, come classe, non avere assolutamente alcun senso di responsabilità morale.

ALGERNON. Oh! it is absurd to have a hard and fast rule about what one should read and what one shouldn’t. More than half of modern culture depends on what one shouldn’t read.

ALGERNON: Oh! è assurdo avere una regola ferrea su cosa si dovrebbe leggere e cosa non si dovrebbe leggere. Più della metà della cultura moderna dipende da cosa non si dovrebbe leggere.

 

Wilde usa il termine bunburysmo per descrivere la doppiezza dei suoi personaggi. Algernon Moncrieff, inventa un amico immaginario di nome Bunbury per giustificare le sue fughe dalla vita quotidiana e dalle responsabilità. Bunbury è, per Algernon, una scusa per condurre una vita segreta e per evitare obblighi noiosi o sgradevoli. Questo comportamento viene descritto come bunburysmo. Wilde usa questo concetto per criticare con arguzia l’ipocrisia della società vittoriana, dove l’apparenza e la conformità erano considerate fondamentali.
Gwendolen Fairfax e Cecily Cardew, sono affascinate e, in un certo senso, innamorate del nome Ernesto. Entrambe dichiarano esplicitamente di poter amare solo un uomo che si chiami Ernesto, perché trovano che il nome incarni qualità come sincerità, solidità e onestà. Ma nessuno dei loro due pretendenti, né Jack Worthing, né Algernon Moncrieff si chiamano realmente Ernesto. Infatti entrambi fingono di avere questo nome per conquistare le ragazze che hanno i neuroni intorpiditi dalle convenzioni aristocratiche e dalle sciocchezze. La semiseria attrazione che Gwendolen e Cecily provano per il suono della parola Ernesto, è una critica al “divismo del nome”. Oscar Wilde utilizza questa ossessione per il nome come un modo per ridicolizzare la tendenza delle persone (e della società vittoriana in particolare), a farsi influenzare da dettagli esteriori, insignificanti, ignorando aspetti più profondi come la personalità, il carattere o il talento.
Il “divismo del nome” riflette una cultura che attribuisce potere e significato sproporzionato a cose futili, invece di concentrarsi su ciò che è autentico o reale.
Inoltre, il gioco sul nome “Earnest, Ernest” aggiunge un ulteriore livello di ironia: Ernesto rappresenta un ideale di verità e rettitudine, mentre i protagonisti che lo adottano sono tutt’altro che sinceri, costruendo menzogne per ottenere ciò che vogliono.
La parte più esilarante della commedia è l’interrogatorio della severa Lady Bracknell a Jack Worthing, a uno dei pretendenti. Lady Bracknell, madre di Gwendolen, rappresenta la tipica matrona vittoriana, ossessionata dalle convenzioni sociali, dal denaro e dal lignaggio. Il suo interrogatorio è un esempio brillante della forza satirica di Wilde.

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

Thinking Man editore

 

 

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