Lettera aperta agli editori

Lettera aperta agli editori

Lettera aperta agli editori

Lettera aperta agli editori

La morte, schizzo su quaderno degli appunti, Mary Blindflowers©

 

Lettera aperta agli editori

Mary Blindflowers, Gennaro Annoscia, Giuseppe Ioppolo, Mariano Grossi, Fremmy, Roberto Marzano, Giorgio Infantino

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Gentili grossi editori, inefficaci lorsignori,

Einaudi, Adelphi, Mondadori, Feltrinelli, etc. etc.,

vi scriviamo questa nostra letterina aperta perché nell’aria c’è qualcosa che davvero ci sconcerta e riempie di sgomento da lungo tempo, un momento che dura secoli.

Gentilissimi,

Vi riempite la bocca di belle parole, saggezza, cultura, condivisione e valore della lettura.
Ma a cosa si riferisce questo spostamento d’aria fritta?
Cos’è dunque la saggezza se non dare a tutti coloro che hanno qualcosa da dire le stesse possibilità di comunicare, indipendentemente dalla genealogia, dalle conoscenze e dal portafoglio?
Cos’è la cultura per voi?
Un circolo esclusivo di soci debitamente presentati da Qualcuno? Perché ormai lo sanno pure i sanpietrini e i Calandrini che senza debita presentazione, con voi non si pubblica, indipendentemente da ciò che si scrive. Lo sanno pure gli zucchini che del contenuto non ve ne importa un fico secco e che non leggete nessuno che non sia segnalato dai vostri amici.
Cosa è la condivisione dunque, se non l’idea che la cultura sia per tutti, mentre l’avete resa un porcile nepotista ed elitario?
E cosa è la comunicazione?
Un monologo recitato da chi ha in tasca tessere di partito e agganci potenti?
E cosa significa per voi la canonizzazione letteraria? Chi canonizza chi e in base a che cosa? E quali sono i criteri usati affinché un autore possa rientrare nel canone o perlomeno essere definito tale? In base a quale metro di santa paradisiaca e speteggiante lettura, chi canonizza decide chi possa entrare a far parte dei grandi letterati? Cosa è cambiato dal tempo in cui per certi grandi autori (Leopardi, Kafka, …) e tanti altri, si è dovuto attendere il post-mortem, affinché qualcuno parlasse di loro in termini laudativi? E questa lode canonizzante è resa possibile in barba alle accademie, ai circoletti letterari, alle raccomandazioni dei raccomandati della politica. Quanto di canonico c’è in certi autori della seconda metà del Novecento (Eco, per esempio), che non sia il risultato di una ben orchestrata campagna mediatica che ha sorvolato sul copia e incolla e su una scrittura che nulla ha proposto in termini di genio creativo se non l’imbalsamazione di una noia densintensa?
E chi siete voi?
Burocrati dipendenti dal potere del denaro e delle Università, avidi monopolizzatori di ogni spazio distributivo, dichiarate vivo solo l’autore raccomandato, pubblicate autori impresentabili.
Perché mentite e ingannate gli stessi lettori che accusate di ignoranza, se siete voi i primi ignoranti?
Siete voi che monopolizzate il lettore e decidete tutto. Del resto, è inutile che vi vantiate di fare cultura, mentre con l’aiuto di un inaffidabile algoritmo, propagandate la classifica dei libri più venduti che di solito sono illeggibili e rappresentano una vergogna per chiunque sappia leggere.
Siete davvero i profeti del futuro? E che futuro ci attende? Un mondo in cui conta chi conosci, un mondo in cui, se hai le spalle coperte, basta scrivere due cretinate e mandarle a capo, per essere ritenuti poeti laureati, vincere il Premio Strega in cui nessuno legge nulla, mentre i premiati scrivono “caldo torrenziale” e un Sangiuliano confessa quello che fan tutti da sempre, ossia guardare le copertine e non leggere nulla, tanto è tutto già deciso.
Oppure credete che tutti i lettori siano deficienti?

(continua su Destrutturalismo n. 9, Marzo 2025).

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DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Thinking Man editore

Libri Mary Blindflowers

 

 

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