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Athena’s World, censura preventiva
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Gruppo Athena’s World su FB, tal Ros Lo Conte posta una presunta poesia di Eco, questa per intenderci, definendo l’autore “un genio”:
La mamma Casta, santa, brava, allatta, alata gatta, cavalla, capra (narra Saba). Fa sana panna, sala la pappa al baccalà, la dà alla panza, alla garganta, all’amata ragazza nata. Canta la nanna. S’alza all’alba, s’attarda, abbassa tarda la lampada, ramazza, s’arrabatta, paga la rata. Salda, parca, accatta la patata, la castagna, l’ananas, la lasagna, l’anatra, la bacca, la lana, la matassa all’arca, alla cassapanca. Mamma: apax. Accastata, ama papà. Ma a gara l’Altra trama la cabala, Magdala da sassata, stramba, laccata, balzana prava da caldana, barbara atta al marasma. Pazza papà assalta, matta n’allarga la patta, la gratta, n’azzanna la palla, la slappa, la palpa, la bagna, la sbrana… Avvampa affannata… (Eco).
Vi risparmio la fatica di leggere tutta questa pappardella pseudo-dotta e senz’anima che si riduce a un mero esercizio di stile, con ostentato sfoggio di erudizione fasulla, perché il problema è un altro, la censura. Come sapete, quando si posta un contenuto c’è di solito uno stuolo di incondizionati estimatori, ma ci può essere anche chi non gradisce. La regola non scritta, in questo caso, è guarda e passa, in modo che si vedano solo i commenti positivi, una sorta di censura preventiva mascherata da bon ton mediatico, un monopensiero a tutti gli effetti.
Ebbene, qualcuno si è permesso di dire che il suindicato componimento non è nemmeno una poesia ma una sorta di scioglilingua inutile che di poetico non ha praticamente nulla. Eco non era un poeta, infatti, non ha mai scritto una poesia in vita sua. Era un accademico e un uomo le cui “qualità” sono state esaltate dal potere, o meglio strombazzate in slogan ad uso masse, “grande semiologo”, “grande intellettuale”, etc. E il sistema lo ha ripetuto talmente tante di quelle volte che molti hanno finito col crederci, molti che nemmeno lo leggono e non si sono accorti che non si è inventato proprio nulla, non ha detto niente di nuovo e non ha segnato nessuna evoluzione in nessun campo, meno che mai in quello della letteratura. Eco non è Wilde, Orwell e nemmeno Joyce, per intenderci, non è affatto un genio della belle lettere, bensì un intellettuale di regime, con il conformismo tipico di una pseudo-sinistra che sa bene come vendersi e vendere i prodotti dei suoi compagni di consorteria, e solo quelli, gli altri ovviamente non hanno diritto di voce. Poco importa se la saggistica di Eco è una ripetizione di concetti già dati, da altri accademici, ovvio, sì, perché gli accademici si citano solo tra loro. E Eco citava tantissimo, scomodava in citazioni mezza accademicomica, se non tutta, e giocava a fare l’intellettuale di massa rimanendo di base un anticomunista e un classista, uno che disprezzava le stesse masse a cui indirizzava la sua produzione, un radical chic a tutti gli effetti che sapeva bene di avere le spalle coperte. Ma di Eco in questi termini non si può parlare, perché il dio costruito dalle finte sinistre, si deve solo adorare e tacere. Il suindicato componimento diventa quindi una “poesia” e chi osa dire il contrario viene censurato, perché altrimenti, dice l’amministratore del gruppo Athena’s World, diventa “una discussione da bar”. Non sia mai! Ai poveri avventori del bar, cioè a noi poveri mortali, Eco cercava solo di vendere i suoi pessimi romanzi, di certo non ci andava a bere insieme! Gli dei mica scendono dall’Olimpo! Quindi cala la censura. Blocco dei commenti perché il dio non si tocca, preghiamo dunque. Insomma, non dovete pensare con la vostra testa, dovete osannare il personaggio che il mainstream vi impone. A questo serve la cultura? A creare certezze? A fornire slogan? Io pensavo che servisse a pensare e sviluppare lo spirito critico, ma evidentemente mi sbagliavo.
DESTRUTTURALISMO Punti salienti