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Wilde, socialista utopico libertario
Mary Blindflowers©
Oscar Wilde era un socialista utopico e libertario. La sua visione della povertà si legava strettamente ai suoi ideali estetici. A differenza di Dickens che descriveva i poveri nel bene e nel male, nel loro lato buono e cattivo, dato che li conosceva da vicino, essendo stato povero, Wilde aveva una visione estetico-morale del povero, che viene dallo scrittore idealizzato come sempiterno simbolo di purezza. Nelle favole, per esempio, il povero è sempre buono, ricolmo d’amore e di generosità. In The Star Child, è un povero taglialegna che salva un bambino dal bosco e lo porta a casa sua, nonostante abbia poco pane perfino per i suoi figli. In “The Happy Prince” lo stato di sofferenza dei poveri fa commuovere perfino la statua di un Principe che si serve di un passero per i suoi atti di generosità:
So the Swallow flew over the great city, and saw the rich making merry in their beautiful houses, while the beggars were sitting at the gates.
Così la Rondine volò sopra la grande città e vide i ricchi che si divertivano nelle loro belle case, mentre i mendicanti sedevano ai cancelli.
Wilde non manca di sottolineare lo sfruttamento dei bambini poveri nelle fabbriche vittoriane:
He thought that he was standing in a long, low attic, amidst the whir and clatter of many looms. The meagre daylight peered in through the grated windows, and showed him the gaunt figures of the weavers bending over their cases. Pale, sickly-looking children were crouched on the huge cross-beams. As the shuttles dashed through the warp they lifted up the heavy battens, and when the shuttles stopped they let the battens fall and pressed the threads together. Their faces were pinched with famine, and their thin hands shook and trembled. Some haggard women were seated at a table sewing. A horrible odour filled the place.
Pensò di trovarsi in una lunga e bassa soffitta, in mezzo al ronzio e al tintinnio di molti telai. La scarsa luce del giorno penetrava attraverso le finestre con grate e gli mostrava le figure scarne dei tessitori chini sulle loro casse. Bambini pallidi e malaticci erano accovacciati sulle enormi travi trasversali. Mentre le navette sfrecciavano attraverso l’ordito, sollevavano i pesanti listelli e, quando le navette si fermavano, lasciavano cadere i listelli e premevano insieme i fili. I loro volti erano tirati dalla fame e le loro mani sottili tremavano e tremavano. Alcune donne emaciate erano sedute a un tavolo a cucire. Un odore orribile riempiva il posto.
“The Selfish Giant” racconta del cambiamento di un gigante che impara a condividere il suo giardino con i bambini, simbolo dei poveri e degli oppressi.
“The Young King” descrive le condizioni di sfruttamento dei poveri e il costo umano delle ricchezze e dell’abuso coloniale, in un’epoca in cui il colonialismo era considerato normale.
Wilde, attraverso le sue potenti opere di narrativa, ha sempre denunciato l’ipocrisia della società vittoriana, mettendo alla berlina sia il materialismo americano (The Canterville Ghost), sia il vuoto morale e la stupidità dell’aristocrazia (Lord Arthur Savile’s Crime) e l’arroganza di una Chiesa lontana dai precetti di Cristo.
Anche nella saggistica e nella poesia Wilde esprime la sua visione socialista del mondo. “The Soul of Man Under Socialism” infatti… (continua)
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti