Alice attraverso lo specchio

Alice attraverso lo specchio

Alice attraverso lo specchio

Alice attraverso lo specchio

Un edizione a colori di Alice, Through the Looking-Glass, credit Antiche Curiosità©

Alice attraverso lo specchio

Mary Blindflowers©

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Alice, Through the Looking-Glass, prima edizione 1871, secondo molti, direi troppi, è il seguito di Alice’s Adventures in Wonderland. In realtà è una vicenda a sé, con personaggi completamente diversi dalla prima storia, sebbene, sempre altamente metaforici. Alice, di base, resta sempre identica, una bambina che non ammette di non capire, che ha dubbi, non le piace essere criticata, e ha un carattere che presuppone avversative e ragionamenti che inducono alla perplessità:

“It seems very pretty”, she said when she had finished it, “but it’s rather hard to understand!” (You see she didn’t like to confess, even to herself that She couldn’t make it out at all).

“Sembra molto carino”, disse quando lo ebbe finito, “ma è un po’ difficile da capire!” (Vedi, non le piaceva confessare, nemmeno a se stessa, che non riusciva proprio a capirlo).

Alice didn’t like being criticized, so she began asking questions.

Ad Alice non piaceva essere criticata, quindi iniziò a fare domande.

Alice tiene testa pure alla Regina rossa, simbolo dell’implacabilità e dell’assurdità del potere:

“I only wanted to see what the garden was like, your Majesty”.
“That’s right,” said the Queen, patting her on the head, which Alice didn’t like at all: ”though, when you say ‘garden’ – I’ve seen gardens, compared with which this would be a wilderness”.
Alice didn’t dare to argue the point, but went on: “and I thought I’d try and find my way to the top of that hill”.
“When you say ‘hill’,” the Queen interrupted, “I could show you hills, in comparison with which you’d call that a valley”.
“No, I shouldn’t,” said Alice, surprised into contradicting her at last: “a hill can’t be a valley, you know. That would be nonsense”.

“Volevo solo vedere com’era il giardino, Maestà”.
“Esatto,” disse la Regina, dandole una pacca sulla testa, cosa che ad Alice non piacque affatto: “però, quando dici ‘giardino’, – ho visto giardini, in confronto ai quali questo sarebbe un deserto”.
Alice non osò discutere, ma continuò: “e ho pensato di provare a trovare la strada per raggiungere la cima di quella collina”.
“Quando dici ‘collina’,” lo interruppe la Regina, “potrei mostrarti delle colline, in confronto alle quali quella la chiameresti valle”.
“No, non dovrei,” disse Alice, sorpresa infine di contraddirla: “una collina non può essere una valle, lo sai. Sarebbe un nonsense“.

 

Lo sfondo ambientale è tuttavia differente rispetto al primo romanzo. Ogni personaggio anche qui è un simbolo. Alice viaggia in una realtà allucinata e onirica attraverso lo specchio, che è notoriamente associato alla visione sottile, un non luogo di eterne contraddizioni in cui tutto è al rovescio, una metafora del capovolgimento in cui Carroll può esercitare il suo inesausto genio creativo attraverso giochi di parole apparentemente senza senso, enigmi e una critica al potere che si manifesta esibendo situazioni e sostanziale ambiguità dei personaggi.
L’opera di Carroll è una miniera di significati in cui la sete si placa coi biscotti secchi, si cammina ma non si arriva mai da nessuna parte se non si prende la strada opposta e ci si ritrova in un altro punto senza alcun perché né percome. La sostanziale rottura dello schema classico della favola, l’assenza totale di eroi, fa somigliare tutta la storia a una ingarbugliata visione onirica e subcosciente. Tuttavia, contrariamente a quanto possa sembrare, Alice attraverso lo specchio ha una sua coerenza logica che si può capire soltanto se si scompongono gli elementi e i significati che animano ciascun personaggio. I tipi e gli animali curiosi che Alice incontra nel suo cammino, nonché  l’esigenza di sottolineare che alcuni di loro sono pezzi di scacchi, cela l’evidente allusione al potere. Non si tratta affatto di una scelta casuale, ma di una critica mirata nascosta sotto l’assurdo… (Continua).

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Libri Mary Blindflowers

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Thinking Man editore

 

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