
Foto di Violette Morris, Fitzwilliam, credit Mary Bindflowers©
Violette Morris, radical oblio
Mary Blindflowers©
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Ieri sono stata alla esibizione sulle Olimpiadi del Fitzwilliam Museum in Cambridge. Tra le riproduzioni ottocentesche di statue greche, i bronzetti che riproducono atleti, superato lo stralcio di un insignificante pezzo di giornale di un altro insignificante disegno scarabocchiato da Picasso che avrebbe fatto due ghirigori pure sulla carta igienica per creare business e vendere, l’Head of a Boxer degli anni 20 di Henri Laurens che in pratica è come vedere Picasso, la strepitosa Danseuse di Gino Severini, l’incisivo ed enigmatico Gymnast, di George Grosz, ecco che vedo le foto della iena del Reich. Leggo il cartello:
Redefining womanhood
With women excluded from track and field in the Paris Olympics, Violette Morris won gold in the discus and shot in the substitute Women’s Olympiad in London in 1924. She sparred with men and was often seen in Montmartre’s lesbian nightclub in men’s clothes. Her behaviour had her barred from competing for France in the 1928 Olympics.
In 1929, she had a double mastectomy for the sake of sport and racing driving.
Violette Morris (1893-1944) boxing with a sparring partner
1913
Agence Rol photographic agency
Reproduced glass-plate negative
Bibliothèque nationale de France, Paris, Rol 33393
Violette Morris pictured around the time of her début as a singer in music halls
1926
Agence Meurisse photographic agency
Reproduced glass-plate negative
Bibliothèque nationale de France, Paris, Meurisse 31197 A
Ridefinire la femminilità
Con le donne escluse dall’atletica leggera alle Olimpiadi di Parigi, Violette Morris vinse l’oro nel disco e il tiro al piattello come sostituto alle Olimpiadi femminili di Londra nel 1924. Combattè con gli uomini e fu spesso vista nel nightclub lesbico di Montmartre in abiti maschili. Il suo comportamento le impedì di competere per la Francia alle Olimpiadi del 1928.
Nel 1929 subì una doppia mastectomia per lo sport e la guida da corsa.
Violette Morris (1893-1944) boxe con uno sparring partner
1913
Agenzia fotografica Agence Rol
Negativo riprodotto su lastra di vetro
Bibliothèque nationale de France, Parigi, Rol 33393
Violette Morris fotografata nel periodo del suo debutto come cantante nei music-hall
1926
Agenzia fotografica Agence Meurisse
Negativo riprodotto su lastra di vetro
Bibliothèque nationale de France, Parigi, Meurisse 31197 A
Insomma chi legge e non sa la storia di Violette Morris potrebbe scambiarla per un’eroina, una paladina della difesa dei diritti delle donne, c’è un però grosso quanto un palazzo. Si chiama omissione, quel che disturba si sciacqua, una regola che i curatori radical chic del museo Fitzwilliam hanno imparato evidentemente molto bene, visto che Violette Morris era nota come la iena della Gestapo, si sono guardati bene dal dire che era nazista. Le verità parziali fanno comodo alla linea di partito? (continua su Destrutturalismo n. 8, novembre 2024).
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DESTRUTTURALISMO Punti salienti
Pi che alla linea di Partito… alla Spersonalizzazione del Potere. Il Potere non ha il volto di un partito… è senza volto ma non per questo meno opprimente.
Qui si tratta di revisionismo e manipolazione della realtà, omissione e manomissione, sarebbe poi una figura positiva una che si mutila in nome dello sport? E perché nascondere la realtà? Ha senso? Sì, in una prospettiva manipolatoria del vero funzionale ai propri scopi specifici. Impossibile che non lo sapessero, questa non è una svista ma una cosa voluta.